11 febbraio 2022

Rincari luce, aumenti per 823 euro a famiglia mentre per il gas si arriverà anche a 1.500 euro l'anno: tantissime le proteste dei cittadini

"Con questi aumenti la spesa annuale per la bolletta elettrica per famiglia sarà di circa 823 euro, con una variazione del 68% in più rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° aprile 2020 - 31 marzo 2021), corrispondente a un incremento di circa 334 euro in un anno". A "dare i numeri" circa l'impatto dei rincari sulle famiglie è Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo. Per il gas, aggiunge, la spesa della famiglia tipo ammonterà a 1.560 euro, con una variazione del 64% in più rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, un incremento di circa 610 euro in un anno.

Il quadro comincia a delinearsi anche a Cremona, dove sono tantissimi i cittadini che stanno ricevendo bollette esorbitanti. Conferma Eugenio Zanardi, responsabile di Federconsumatori di Cremona: "Molti si stanno rivolgendo a noi ma purtroppo fino a che non ci sarà una decisione chiara da parte del governo c'è poco da fare". Se non altro, è possibile rateizzare le spese per energia e gas, come si sta facendo in molte realtà italiane, ma è chiaro che si tratta di ben poca cosa rispetto alla batosta a carico delle famiglie.

PETIZIONE DEL PRC - Contro i rincari, Rifondazione Comunista ha lanciato dall'inizio di dicembre una campagna nazionale. “I cittadini - spiegano i Co-Segretari del Prc, Francesca Berardi e Piergiuseppe Bettenzoli - hanno subìto in questi mesi aumenti stratosferici delle bollette, l'energia elettrica ha visto incrementare il costo del 42,6 % da luglio a dicembre 2021 e il gas, nello stesso periodo, è aumentato del 32 %”. L'Unione Nazionale Consumatori ha stimato che gli aumenti comporteranno una spesa annua per famiglia di circa 1.500 euro in più. “In pratica - osservano i referenti del Prc - uno stipendio mensile servirà a pagare questi balzelli ingiustificati, nell'assenza totale di un intervento risolutivo da parte del governo Draghi, che sempre più dimostra di essere il governo delle finanziarie, delle banche e delle multinazionali dell'energia, nonostante i tiepidi e accorati appelli del PD e di LEU a intervenire per ridurre il salasso per i consumatori e per le aziende”.

In questa situazione, proseguono Berardi e Bettenzoli, “dove protestano i gestori delle case di riposo (RSA e RSD) per le difficoltà sulla chiusura dei bilanci 2021, prospettando un aumento delle rette giornaliere, con conseguente ricaduta sulle famiglie, protestano i gestori di impianti sportivi e piscine, alcuni sindaci e alcuni consigli comunali hanno iniziato a far sentire la loro voce, come il consiglio comunale di Pianengo, che il 23 dicembre ha votato all'unanimità un ordine del giorno di protesta, come il sindaco di Gerre de’ Caprioli o quelli di Caorso e Monticelli, che protestano per gli aumenti spaventosi che colpiscono i cittadini e i comuni stessi che devono affrontare spese di riscaldamento ed energetiche di edifici, scuole, palestre, oltre alla pubblica illuminazione”. 

Rifondazione Comunista è dunque in campo con due petizioni popolari, e chiede che si taglino i profitti delle grandi aziende che distribuiscono e che vendono il gas e l'energia elettrica, che si blocchino gli aumenti delle bollette, riducendo l'IVA al 5 %, eliminando accise e addizionali regionali. Inoltre, Rifondazione Comunista chiede al governo di recedere dalla completa liberalizzazione prevista dal 2023, operando per il ritorno ad un effettivo controllo pubblico del settore da parte dello Stato.

MOVIMENTO 5 STELLE - Sul tema anche il Movimento 5 Stelle, con un intervento del consigliere regionale Marco Degli Angeli, che mette in guardia sul rischio che corrono molte attività a Cremona così come in tutta la Lombardia. “È cosa condivisibile che il presidente Fontana inizi a vedere i problemi dei lombardi - commenta Degli Angeli -, preoccupandosi dei rialzi delle bollette di luce e gas, che in alcuni casi hanno raggiunto addirittura un +60% e a Cremona messo in difficoltà società come la Canottieri, che rispetto al 2020 ha visto i costi triplicarsi. Per contrastare il caro bollette - spiega Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato d Regione Lombardia - servono azioni forti e decise. Non c’è certo bisogno di aspettare il Governo; Regione Lombardia potrebbe tranquillamente cominciare da sola”.

Il Movimento Cinque Stelle ha presentato una proposta di risoluzione sul tema, “Misure di contrasto al caro bollette”, ponendola all’attenzione del Consiglio Regionale e della commissione Attività Produttive: “Si tratta - specifica il consigliere - di misure di contrasto al caro-bollette, soprattutto attraverso le risorse rinnovabili. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili, contestualmente alla diffusione delle Comunità Energetiche, rappresenta la migliore occasione a disposizione per garantire alla regione autonomia energetica nonché un’immediata risposta al caro bollette”.

Conclude Degli Angeli: “Inoltre, anche  chi vive in condomino ed è collegato al teleriscaldamento alimentato dall’inceneritore avrà brutte sorprese quando arriverà il consuntivo di questi mesi. Solamente una concreta svolta verso la sostenibilità ambientale potrà avvicinare la nostra regione all’ambizioso e doveroso obiettivo della neutralità carbonica. A salvaguardia dell’ambiente, ma soprattutto a tutela dei consumatori”.


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commenti


Anna

11 febbraio 2022 11:26

dopo ogni pandemia arrivano i disastri economici x tutti. La storia insegna.. hanno anche ben programmato di liberalizzare il prezzo sul mercato di energia elettrica e gas quindi uscendo dal controllo di maggior tutela. ... Se l intenzione era quella di farci affondare, ebbene ci stanno riuscendo. Speculatori e usurai legalizzati. Bravi! Tutto studiato e calcolato