Rischia di saltare la fusione tra Lgh e A2A, il Tar annulla la stessa operazione avvenuta a Seregno con AEB S.p.A
A rischio la fusione per incorporazione tra LGH e A2A. Lo sostengono i consiglieri di opposizione Carlo Malvezzi, Federico Fasani e Saverio Simi (Forza Italia) e Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona), citando la sentenza del Tar con la quale è stata annullata l’operazione di cessione della maggioranza della AEB S.p.A. ad A2A S.p.A.
“«Accertato l’obbligo del ricorso alla procedura di evidenza pubblica, per l’attribuzione alla società conferente di una partecipazione societaria quale corrispettivo per il conferimento di beni in natura alla società conferitaria, il Collegio ritiene di non poter condividere l’argomento dell’infungibilità dell’operazione di integrazione societaria e industriale, utilizzato dal Comune di Seregno per giustificarne la deroga». Questo è uno dei passaggi più significativi della sentenza emessa dal TAR Lombardia – Sezione di Milano - il 15 Gennaio scorso con la quale è stata annullata l’operazione di cessione della maggioranza della AEB S.p.A. (la multiutility brianzola) ad A2A S.p.A.. La motivazione è semplice: non è legittimo cedere quote di partecipazione di una società pubblica senza una gara - sostengono Carlo Malvezzi, Federico Fasani, Saverio Simi e Maria Vittoria Ceraso - Peccato che la bocciatura del TAR Lombardia riguardi un’operazione societaria del tutto identica a quella approvata dal Consiglio Comunale il 18 dicembre 2015, quando il PD impose la cessione – senza gara - della maggioranza di LGH S.p.A. ad A2A S.p.A., perdendone così il controllo.
Per anni abbiamo evidenziato la carenza di trasparenza e della concorrenza di quella operazione, spacciata come partnership industriale proseguono i quattro consiglieri - sottolineandone i palesi vizi di legittimità, vizi peraltro confermati dalla delibera ANAC n° 172 del 21 febbraio 2018 con la quale l’Autorità Anticorruzione ha chiarito che “le controdeduzioni trasmesse dai soci di LGH non appaiono idonee a superare la necessità dell’esperimento di un confronto concorrenziale prodromico all’operazione di acquisizione delle azioni”. Con quella delibera l’ANAC decise anche di trasmettere tutta la documentazione alla Procura generale della Corte dei Conti.
Nel medesimo giorno in cui veniva depositata la citata sentenza del TAR, a Cremona la maggioranza di sinistra ha respinto un Ordine del giorno presentato dai capigruppo di minoranza con il quale si chiedeva alla Giunta Comunale di sospendere ogni decisione in merito alla fusione di LGH in A2A, in attesa della predetta sentenza del Tar Lombardia sul caso AEB. Ricordiamo anche il sarcasmo e la supponenza con la quale il Sindaco e il Capogruppo del PD Roberto Poli hanno liquidato come “superata” la nostra richiesta. A nulla sono serviti i nostri richiami alla cautela e alla prudenza per il rispetto dovuto al patrimonio dei cremonesi.
Avevamo ragione su tutta la linea - sostengono i quattro consiglieri - Oggi siamo ancora più convinti che l’operazione di cessione della maggioranza di LGH ad A2A sia illegittima esattamente per le stesse ragioni per le quali lo è la cessione della maggioranza di AEB alla stessa A2A. Le motivazioni richiamate dal TAR Lombardia sono le medesime descritte nella delibera ANAC del 2018. «Per tale ragione - commentano i giudici – non può ritenersi sufficiente a derogare alla regola dell’evidenza pubblica la mera valutazione della convenienza economica e strategica dell’operazione societaria, ma occorre dimostrare che l’interesse pubblico non può che essere soddisfatto in via esclusiva dall’unico operatore presente sul mercato di riferimento”.
La Giunta di centrosinistra e lo stesso Galimberti cadono così sull’operazione economica più rilevante del loro doppio mandato, esponendo tutti coloro che hanno dato loro fiducia al rischio di essere chiamati a rifondere un possibile danno patrimoniale. Alla luce dei fatti confidiamo che la maggioranza eviti di procedere alla cessione di ulteriori quote di partecipazione di LGH a A2A –
sempre senza gara - reiterando i gravi errori commessi in passato. Per evitare che ciò accada presenteremo a breve un nuovo ordine del giorno per consentire al Consiglio Comunale di dare un chiaro indirizzo ad una Giunta che appare sempre meno lucida e sempre più confusa. Il tempo della propaganda è terminato, ora ci si misuri con la realtà”.
Carlo Malvezzi - FI
Federico Fasani - FI
Saverio Simi - FI
Maria Vittoria Ceraso - Viva Cremona
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