Sabbioni e Ombriano insieme dal 2026. Ma i sabbionesi non si arrendono all’annunciato addio ai loro frati
“La battaglia non finisce qui”. Questo lo slogan che anima i parrocchiani dei Sabbioni, persone sanguigne, veraci che non si rassegnano a veder partire i loro frati Cappuccini, presenti nel quartiere dal 1575. La conferma del distacco, posticipata di due anni, quindi dal 2026, è stata data nella messa di sabato sera. L’annuncia ha deluso i fedeli, poco convinti dell’ormai decisa Unità pastorale tra Sabbioni e Ombriano. Questo, il comunicato congiunto, in merito, firmato dal ministro provinciale dei frati Cappuccini Angelo Borghino e dal vescovo della diocesi cremasca: “La volontà di chiudere nel 2026la comunità dei frati dei Sabbioni, che ha la sua radice nella diminuzione drastica del numero di vocazioni, è motivo di grande dolore sia per i Cappuccini che per la Diocesi. I frati sanno di essere amati dai loro fedeli e stimati e apprezzati dalla Chiesa cremasca. Il vescovo e la Diocesi vedono con sofferenza il venir meno della presenza secolare dei figli di San Francesco d’Assisi. La sofferenza dei parrocchiani dei Sabbioni è anche la nostra. Non dobbiamo cedere alla tentazione di affrontare la situazione secondo logiche mondane, non evangeliche. Dobbiamo impegnarci, insieme, a pensare e progettare il futuro della parrocchia, nel cammino della Chiesa diocesana e con il sostegno dei frati Cappuccini, finché la loro presenza sarà possibile. Perché non devono esserci dubbi sul futuro della parrocchia dei Sabbioni: è desiderio di tutti, a partire dal vescovo, che continui a esistere. Del resto, la realizzazione delle Unità pastorali non ha visto la soppressione di alcuna parrocchia”.
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