25 novembre 2024

Sciopero generale nazionale. Aderiscono anche CGIL e UIL di Cremona con una manifestazione cittadina il 29 novembre alle 10 in piazza Roma

Il 29 novembre CGIL e UIL si mobiliteranno con uno sciopero generale nazionale per contrastare una Legge di Bilancio giudicata insufficiente e dannosa per il futuro del Paese. 
A Cremona, la mobilitazione inizierà alle ore 10 in Piazza Roma con una manifestazione cittadina. La giornata sarà aperta dalla Segretaria Generale della CGIL di Cremona, Elena Curci, seguita dall'intervento del Coordinatore Provinciale UIL Cremona, Germano Denti, sarà presente e porterà l'intervento conclusivo anche Alessandro Pagano, Segretario Generale CGIL Lombardia.

"La manovra presentata dal Governo è l'ennesima dimostrazione di una visione miope e ingiusta. Ancora una volta, lavoratori, pensionati e giovani pagheranno il prezzo più alto, in un contesto in cui il potere d'acquisto continua a diminuire e i servizi pubblici vengono depotenziati," - affermano Elena Curci e Germano Denti - "Non possiamo accettare che si continui a scaricare il costo delle politiche economiche sui più deboli, mentre si lasciano intatti i grandi patrimoni, gli extraprofitti e le rendite, colpendo ancora una volta lavoratori dipendenti e pensionati. Lo sciopero del 29 novembre è una risposta a queste scelte, che non solo sono inique, ma anche pericolose per il futuro del Paese."


Con la Legge di Bilancio, il Governo Meloni non prevede risorse adeguate per sanità, scuola e rinnovi contrattuali, aggravando ulteriormente una situazione già allo sbando. Il pubblico impiego, ad esempio, si trova con aumenti salariali del 5,78% per il triennio 2022-2024, a fronte di un'inflazione che ha raggiunto il 16,5%. Allo stesso tempo, la scuola subisce pesanti tagli, con una riduzione di 7.800 posti tra docenti (5.600) e personale ATA (2.174), compromettendo ulteriormente le condizioni di apprendimento e lavoro. Anche il sistema sanitario pubblico continua a essere depotenziato, mentre cresce ancora il trasferimento di risorse verso il privato.


Sul fronte fiscale e previdenziale, le scelte del Governo aggravano le disuguaglianze. "Non solo si evita di tassare rendite e grandi patrimoni, ma si conferma la flat tax, si promuovono condoni e si abbandona qualsiasi idea di riforma delle pensioni. L'età lavorativa viene spinta verso i 70 anni, mentre il sistema pensionistico resta improntato all'iniquità: di superare - o quantomeno mitigare - la Legge Monti/Fornero non c'è alcuna traccia. Anzi: dopo le ulteriori restrizioni di Opzione Donna, Ape sociale e Quota 103, quel minimo di flessibilità prevista sarà garantito solo allo 0,011% dei lavoratori. È una politica che aumenta la precarietà sociale e ignora le esigenze di chi lavora e di chi ha lavorato una vita." denunciano Curci e Denti.


"La manovra ignora la necessità di politiche industriali e investimenti per affrontare la transizione ecologica, digitale ed energetica." - proseguono Curci e Denti - "Settori strategici a loro stessi, come quello dell'automotive, in grande crisi senza un piano industriale chiaro, a cui sono state tagliate le risorse, mentre si approva un incremento delle spese militari senza precedenti: 35 miliardi entro il 2039. Una scelta che compromette il futuro di tutto il Paese."


"La mobilitazione del 29 novembre è un appello a cambiare rotta. Vogliamo un Paese più giusto, che investa sul lavoro, sul welfare e sui giovani. È il momento di scegliere il futuro, mentre questa manovra, con i tagli al welfare universalistico e ai servizi pubblici, condannerà il Paese a 7 anni di austerità." concludono Curci e Denti.


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