Scomparsa a 92 anni Liliane Cavalli, la figlia del "Mento", pittrice innamorata del Po. Dal 2018 ospite della Rsa di Castelverde, aveva trasformato la sua stanza in un atelier
E’ deceduta nella notte presso la casa di riposo della Fondazione Opera Pia Santissimo Redentore Liliane Cavalli, più nota come Lilli, la figlia del “Mento”, come anche lei, custode delle memorie del padre, amava farsi chiamare. Per anni, fino al 2018, non si è allontanata da quell’osteria sulla riva del Grande Fiume, nei pressi della piarda di Bosco ex Parmigiano alla foce del Morbasco. Anche dopo che, negli anni passati, aveva deciso di cedere l’attività, si era ritirata al piano superiore, da dove poteva osservare il corso placido del fiume, in poche stanze ingombre di quadri e di ricordi di una vita intensa, trascorsa interamente su quella riva. Qui il papà Clemente, tornato dalla Francia dove aveva combattuto con i Maquis, aveva ottenuto dall’amministrazione comunale un piccolo appezzamento di terreno dove aveva messo in piedi la sua osteria. “L’unica regolarmente autorizzata tra le tante casette abusive”, come amava sottolineare Lilli.
Liliane, 92 anni, era nata a Parigi e della sua terra natale conservava il vezzoso accento. La madre, Giuseppina, ribattezzata 'Mamy', era tedesca, e il padre, Clemente Cavalli, cremonese era per tutti il ‘Mento'. Socialista, nel 1923 era emigrato in Francia per sfuggire ai fascisti e per campare aveva fatto molti lavori, dal minatore all'imbianchino e al muratore. Da lui Lilli aveva ereditato la passione per la politica e dalla mamma, cantante lirica, la vena artistica, che ha poi coltivato per tutta la vita, dipingendo quadri su quadri. Laureata alla Sorbona con studi al Conservatorio italiano di pittura a Parigi, era rimasta in Francia quando il padre con la madre erano tornati in Italia, seguendoli poco dopo, prima in via Del Sale, poi in riva al Po. Ha seguito la famiglia poco dopo, prima in via del Sale e in un secondo momento al Bosco, dove il 'Mento' aveva ottenuto un terreno vicino al Po e costruito la sua abitazione. Qui ha continuato la sua brillante carriera di artista presentando, qui come in tante altre città, le sue creazioni e partecipando a molte collettive. Suo è, come ricorda il sindaco di Gerre de' Caprioli Michel Marchi, "l'affresco rimasto, anche se solo in minima parte. incompiuto di una sala polivalente del nostro Comune”. Negli anni Sessanta e Settanta l’osteria del “Mento”, anche dopo la scomparsa del padre Clemente avvenuta nel 1966, era diventata il ritrovo abituale di quel microcosmo di artisti, letterati e appassionati del bel canto cui allora brulicava la città. Nel 1973 Parigi ha reso omaggio a Lilli attraverso l'esposizione di alcune sue opere al Trocadéro. Dopo una vita trascorsa sul fiume Liliane Cavalli è stata dal 2018 ospite della Fondazione Opera Pia Santissimo Redentore, dove nella sua camera, al primo piano della RSA, aveva ricavato un piccolo studio con tele, cavalletto, pennelli e colori. Una prima rassegna di alcune delle sue tele che affollavano l'abitazione vicino all'Osteria del Mento e di altre realizzate a Castelverde, è stata allestita, nel gennaio 2019, nella Sala conferenze della Fondazione. Tra i visitatori gli studenti delle medie del paese che avevano affidato la loro emozione ai cartelloni ancora affissi lungo i corridoi dell'istituto. Una seconda esposizione, con nuovi titoli della sua collezione privata, era in programma nel marzo 2020, ma il Covid ha fermato tutto e impedito l'apertura al pubblico. E così la mostra è diventata una sorta di 'permanente' che propone paesaggi, nature morte, ritratti e, impressi su pietre, i visi di Tutankhamon e Nefertiti. Negli ultimi tempi Lilli si era dedicata a ricamare coperte e cuscini che poi donava agli altri. L’addio a Lilli si terrà nella chiesa di Gerre de’ Caprioli in data ancora da definire.
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commenti
michele de crecchio
5 settembre 2023 14:31
Persona davvero indimenticabile. Un altro pezzo della nostra storia che ci lascia, purtroppo!