24 agosto 2024

Si è spento 'Giacomino' Ardoli, di Sesto: nei suoi 95 anni è stato un punto di riferimento per la comunità. Pochi mesi fa ci aveva raccontato la sua vita in un'emozionante intervista

Se n'è andato silenziosamente Angelo Giacomo Ardoli, affettuosamente conosciuto come Giacomino. Classe 1929, aveva 95 anni ed era una colonna portante della memoria della storia di Sesto ed Uniti. Un uomo di altrti tempi, che avevamo avuto la fortuna di incontrare ed intervistare pochi mesi fa proprio all'interno della cascina Bredalunga (leggi qui), dove Giacomino ha vissuto per ben 25 anni, a partire dalla sua giovinezza e per gran parte della sua vita.

"Oggi Bredalunga perde una gran persona, uno storico abitante, che è stato insieme alla famiglia una delle colonne portanti della cascina per molti anni. Estremamente brillante e di gran cuore, fino all'ultimo è tornato tra le mura delle cascina a rivivere e tramandare i ricordi di una vita" è il saluto dei proprietari della cascina.

Ci era davvero affezionato a quelle mura, di cui conosceva ogni angolo, tanto da esserci tornato sulle proprie gambe, nonostante qualche acciacco dell'età. "Mi ricordo come se fosse ora quando sono entrato per la prima volta da quel portone, sopra un carro, insieme alla mia famiglia. Eravamo in otto, ma a quel tempo era una cosa normale". Ci vivevano più di 30 famiglie che radunavano cira 240 persone, un piccolo paese di cui Giacomo ricordava ancora tutti i nomi ed i volti. Nonostante l'età avanzata infatti, aveva mantenuto una lucidità ed una fibra tanto forti da far brillare ancora i suoi occhi mentre raccontava le storie e gli aneddoti della sua lunga vita.

Lo scorso maggio aveva partecipato con grande emozione ad un'intervista proprio in quella cascina, arrivando nonstante qualche difficoltà e tornando a visitare di persona quei luoghi famigliari. In quell'occasione ci aveva raccontato la sua lunga vita a Bredalunga e le tante storie di quell'immensa cascina. 

Da ragazzo aveva studiato nella scuola internazionale di liuteria a Cremona, cosa piuttosto insolita per l'epoca; poi proprio sull'aia di Bredalunga aveva conosciuto la donna della sua vita, con cui si era sposato proprio nella chiesetta della cascina e sempre qui, sull'aia che aveva visto nascere il loro amore, avevano festaggiato con un pranzo di nozze a cui avevano voluto invitare tutti gli abitanti di Bredalunga, per condividere la loro festa. Anche dopo il matrimonio era rimasto a vivere nella 'sua' cascina, dove poi sono nati anche i due figli Giuliana e Massimo, che ha seguito le orme del padre come maestro liutaio con una bottega in via Trecchi. 

Poi col tempo la cascina si era andata lentamente spopolando e quindi anche Giacomino e la sua famiglia si erano spostati fuori dalle mura di Bredalunga, a Sesto ed Uniti, dove Giacomo è diventato col tempo un punto di riferimento della comunità, sia per la sua opera di volontariato sia per il suo essere memoria storica vivente del paese e del terriotorio.

"Mi ricordo come fosse adesso" -ha ripetuto tante volte durante l'intervista, guardando emozionato quel portone che tante volte aveva attraversato nella sua lunga vita, custodendone lucidamente ogni ricordo nella sua memoria.

Un uomo d'altri tempi, si diceva, legato alla sua terra e alla sua famiglia, ma anche alla comunità, diventando testimonianza di un mondo che oggi, dopo che anche Giacomino se n'è andato, sembra ancora più lontano e distante.

Michela Garatti


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