Situazione disperata per la Cooperativa Antares. Il restauro dell'ex chiesa di San Francesco rischia di lasciare la Onlus senza una sede. Portesani: "Cremona non se lo può e non se lo deve permettere"
Individuare tra gli immobili di proprietà del Comune di Cremona o di proprie società partecipate localizzazioni idonee ad ospitare la Cooperativa Antares per tutta la durata dei lavori di ristrutturazione dell’ex chiesa di San Francesco. Valutare la possibilità di integrare il progetto di rigenerazione urbana “Giovani in Centro” e le azioni sociali ad esso sottese, affinché si possa prevedere di ricollocare l’attività di Antares Onlus nella sede indicata, una volta terminati i lavori di ristrutturazione. O laddove non sia possibile individuare soluzioni immobiliari continuative e compatibili con le necessità produttive e sociali di Antares Onlus. È quanto chiede una mozione depositata dalla Lista Civica ‘Novità a Cremona’ all’Ufficio del Presidente del Consiglio comunale di Cremona e sottoscritta da Alessandro Portesani, capogruppo della Lista civica e dal consigliere Cristiano Beltrami.
“La situazione di Antares, Società Cooperativa Sociale nata a Cremona nel 1998 per l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo di persone con problemi d’invalidità civile, forme di dipendenza, salute mentale, disagio sociale, è disperata. Temiamo che rischi veramente la chiusura”, spiega Alessandro Portesani . “La concessione dell’immobile alla Cooperativa Antares aveva durata sino al 31.12.2024. L’amministrazione ha concesso una proroga fino a fine aprile perché nel maggio di quest’anno inizieranno i lavori di ristrutturazione nell’ambito del progetto del Comune di Cremona “Giovani in Centro”, finanziato con Fondi PNRR. Purtroppo - spiega ancora il capogruppo di ‘Novità a Cremona’ - il progetto “Giovani in Centro” ad oggi non contempla la continuità della presenza di Antares Onlus nell’immobile a tutt’oggi dalla stessa occupato. La cooperativa da parte sua ha chiesto al Comune di Cremona di individuare soluzioni alternative, ma ad oggi non avrebbe ricevuto indicazioni di soluzioni alternative, nè garanzie rispetto alla disponibilità dell’immobile successivamente ai lavori di ristrutturazione”.
“Voglio solo ricordare che ad Antares - dice ancora Portesani - ci sono 19 lavoratori soci e di questi 14 hanno una certificazione d’invalidità: ovvero il 70% dei lavoratori rispetto al 30%, richiesto dalle norme. Un unicum nella cooperazione sociale cremonese. Si troverebbero in mezzo alla strada da un giorno con l’altro”.
“In questi 25 anni Antares ha ospitato altre 300 persone con progetti di inserimento lavorativo: persone con disabilità, giovani e adolescenti con disagio sociale e psicologico. Ragazzi a cui si è data una seconda opportunità. Un tirocinio e l’alternanza scuola-lavoro. Un grandissimo lavoro di welfare che potrebbe essere cancellato ora da un colpo di spugna burocratico e dalla miopia delle scelte dell’amministrazione Virgilio, che ricordo era l’assessore alla partita nella precedente giunta Galimberti ed è responsabile direttamente dell’assenza di soluzioni al problema della collocazione logistica di questa importante ONLUS del territorio. Cremona non se lo può e non se lo deve permettere”, conclude Portesani.
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commenti
Anna Maramotti
16 gennaio 2025 20:10
Il tema dell'inclusione non è tema sociologico ed antropologico dell"attuale Amministrazione?
Sebastiano
17 gennaio 2025 08:11
Strano che si accorgano della scadenza della concessione solo dopo che questa è scaduta. La sociologia e l' antropologia non c'entrano nulla con gli aspetti contrattuali che dovrebbero valere per tutti. Sia per chi sostiene di fare del bene, sia per chi lo fa sommessamente, sia per chi non lo fa per nulla.
Cinzia
17 gennaio 2025 09:46
E' strano che il primo risultato che ottiene il progetto" giovani in centro" sia di mettere a rischio l unica attività che coinvolge i giovani !!!!