22 ottobre 2024

Stanno per iniziare i lavori di rinforzo sugli archi del Palazzo del Comune. Il porticato tornerà alla sua bellezza originale

Sono ormai vicini a un inizio i lavori di sostegno e rinforzo che interesseranno le volte che dal Palazzo del Comune si affacciano in Piazza Duomo. È questione di pochi giorni: i ponteggi sono stati assemblati e il telo bianco copre la gabbia metallica che da anni sosteneva la struttura.

Si tratta di un intervento dettato dalla necessità. Il porticato con i suoi archi, già puntellati in passato, fu innalzato solamente in un momento successivo alla costruzione del Palazzo del Comune, regge infatti un peso di dieci volte superiore a quello consentito dalla legge.

I lavori, resi possibili grazie ai fondi del PNRR, raggiungono costi che si aggirano intorno ai 300.000 euro. Un notevole aumento rispetto ai 180.000 previsti prima dell’aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime, fra tutte l’acciaio. L’impresa che si occuperà del rinforzo e della messa in sicurezza è la Magistri Srl di Novate Milanese, la stessa che in passato si è occupata del restauro dello scalone monumentale del Cimitero di Cremona.

La scelta dell'intervento da mettere in pratica è stata dettata dalle condizioni delle strutture e dai vincoli architettonici a cui è soggetto l'edificio: per rinforzare le arcate verrà posizionato un sistema parallelo di rinforzo, una sorta di esoscheletro in metallo, sottile e discreto per non compromettere l'estetica delle colonne, ma in grado di assorbire e scaricare a terra parte del peso della struttura e ridare stabilità agli archi.

E così cremonesi e turisti potranno finalmente riavere questo porticato in tutta la sua bellezza, senza antiestetiche gabbie metalliche che, se pur indispensabili per garantirne la stabilità, ne avevano ormai scalfito la bellezza austera dell'antica struttura in mattoni rossi.

Il complesso architettonico del Palazzo Comunale risale infatti al XIII secolo, fondato nel 1206 e ampliato poi nel 1245; a partire poi dalla fine del 1400, iniziarono una serie di interventi di ristrutturazione che si susseguirono nei secoli, arrivando alla massima riforma dell'impianto architettonico con gli interventi degli anni '30 del 1800, quando venne abbassato l'intero piano del porticato e si decise di aprire tre nuovi archi, secondo il progetto affidato all'architetto Luigi Voghera nel 1835.

Oggi i portici e gli archi che li caratterizzano soffrono le conseguenze di questi importanti rimaneggiamenti e, naturalmente, risentono del peso dell'età, evidenziando il distaccamento delle ghiere degli archi dalla parte centrale, diversi segni di dissesto con il conseguente schiacciamento frattura dei capitelli in granito, in conseguenza dei quali era stato necessario mettere in sicurezza i portici con le gabbie metalliche di sostegno che per tre anni sono rimaste lì, in attesa dell'inizio dei lavori. 

Luca Marca


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