3 maggio 2025

Stretta sugli alcoolici: chiuso il locale in piazza della Pace. Secondo le indagini, qui vennero serviti alcoolici ai giovani responsabili della violenta aggressione al barista della Ciocco

"Locale chiuso su disposizone del Questore della provincia di Cremona": così si legge sul cartello affisso alla porta del locale di piazza della Pace, il Lord Life Lounge pub, che non potrà riprendere la propria attività per una settimana, fino al prossimo 8 maggio. La causa di questa sospensione della licenza sarebbe la responsabilità del bar di aver venduto alcolici ai giovanissimi che si sono resi protagonisti, la notte dello scorso 24 febbraio, del violento pestaggio avvenuto a poca distanza da piazza della Pace, al barista della Ciocco, ferito gravemente perdendo un'occhio dopo le botte degli aggressori.

"In relazione ad una violenta aggressione avvenuta in questa piazza Roma, presso un noto esercizio pubblico, le indagini dell’Arma dei carabinieri hanno portato all’identificazione dei responsabili, pregiudicati noti alle Forze dell’Ordine, che prima e dopo l’evento criminoso hanno consumato sostanze alcoliche presso l’esercizio Lord Life, rendendosi responsabili di reati contro la persona che hanno cagionato alla vittima, gravissime lesioni a un occhio”  così postano sul proprio profilo instagram i gestori del Lord Life, per comunicare ai propri clienti la decisione del questore. Di nuovo prosegue poi lo screenshot dell'ordinanza di chiusura, che recita testualmente: "per quanto sopra esposto, di dover procedere alla sospensione della licenza di somministrazione di alimenti e di bevande, anche con finalità cautelative, al fine di impedire le reiterazione dei comportamenti molesti od illeciti".

Quindi, licenza sospesa al locale in via cautelativa per evitare che altri balordi possano commettere reati legati al consumi di alcoolici. Un segnale che, nell'intento della questura, ha l'intento "di veicolare il messaggio che eventi tumultuosi o disordini all’interno di esercizi pubblici comportano l’applicazione di misure sanzionatorie e cautelative, atte a ripristinare l’ordine e la sicurezza pubblica, nonché le condizioni di legalità e il normale svolgimento dell’azione commerciale".

Una stretta importante, dopo la chiusura del Bar Dragone di Viale Po a seguito dell'accoltellamento nel giorno di Pasqua. Ma i gestori del locale non ci stanno ad essere associati agli eventi accaduti dopo che i giovani erano usciti dal loro locale e polemizzano, sempre via social, con un amaro sfogo: "Ripetuto più e più volte che noi non siamo collegati in alcun modo a quei ragazzi, che erano semplicemente clienti abituali. Ma giustamente noi dobbiamo controllare anche ciò che una fa dopo aver bevuto da noi".

Per una settimana dunque il locale resterà chiuso come "misura cautelativa volta al ripristino dell'ordine e della sicurezza pubblica", tema tornato prepotentemente sotto i riflettori dopo l'escalation di violenza delle ultime settimane che ha interessato sia le vie e le piazze del centro che le zone più esterne, e che, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe riconducibili ad un eccessivo consumo di alcolici da parte di giovanissimi. Un monito dunque che chiama in causa non solo i giovani sbandati che si ubriacano, ma che richiama alla responsabilità anche i gestori dei locali nei quali questi alcolici vengono venduti e che, di fatto, diventano in qualche misura corresponsabili delle azioni che ne derivano.

 


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commenti


PierPiero

3 maggio 2025 17:14

Non so se esiste già nell'ordinamento giuridico o meno ma io creerei un reato di co-responsabilità. Qualora venga acclarato, senza alcun dubbio, che le persone già alterate da alcool o droghe continuino a ricevere altro alcool, senza che l'esercente intervenga bloccando la somministrazione, qualora questi commettano poi reati con danni a cose o persone, anche l'esercente sia tenuto a risarcire i danni.