11 settembre 2024

Torricella del Pizzo: due musei che esprimono il forte legame con il paese e col territorio. E anche in questo piccolo borgo si inizia a parlare di turismo

Passi avanti, nel campo del turismo e della cultura per Torricella del Pizzo.

Un piccolo borgo di campagna, con poche centinaia di abitanti, con una storia fortemente ed intimamente legata al Grande Fiume (che in tempi passati lo ha diviso dalla sua “gemella” parmense) ed un percorso che lo ha sempre visto profondamente legato al lavoro della campagna, come del resto accade un po’ per tutti i paesi della pianura lombarda: e allora nulla di nuovo, verrebbe da dire.

Ma una novità, da un po’ di tempo a questa parte sta prendendo piede: laddove parlare di turismo poteva sembrare qualcosa di illogico e di irrazionale, sta invece diventando sempre di più una realtà bella ed una potenzialità da non ignorare. Certo non si può parlare, oggi, di numeri importanti ma, a piccoli costanti passi i risultati si stanno plasmando.

Vedere arrivare pullman carichi di persone o, comunque, gruppi di visitatori in un villaggio di campagna non è cosa da poco e, invece, è successo anche in questi ultimi giorni quando gruppi di turisti hanno scelto Torricella del Pizzo per ammirare i due musei che hanno sede nei locali dell’agriturismo Torretta: il Museo Amarcord Strumenti Musicali Meccanici dal 1870 al 1930 (una vera e propria chicca dei nostri territori, un luogo di storia e cultura da conoscere e far conoscere) ed il Museo di Storia Naturale con fossili, minerali e conchiglie da tutto il Mondo di Maria e Amilcare Mosconi.

Anche le piccole realtà, come il nostro paese – fa sapere l’Amministrazione comunale - possono essere meta turistica. Grazie a chi tiene vive queste due fonti di cultura, fondamentali per la protezione e la valorizzazione dei beni culturali ed artistici”. Senza dimenticare che anche la “Discesa del Po” di domenica scorsa ha portato non poche persone a camminare tra le eccellenze ambientali ed i pittoreschi paesaggi che si incontrano percorrendo le golene tra Torricella del Pizzo e Casalmaggiore.

Tornando ai musei, ci sono anche belle novità. Infatti quello di Storia naturale si è appena arricchito con l’esposizione de “I Trocchi" di Mauro Adorni con bellissime radici “donate” e modellate dal fiume Po. In più un cavallo realizzato a sua volta con legni e radici del Po da Francesco Sestu di Torricella del Pizzo ed infine una serie di riproduzioni di macchine di Leonardo da Vinci realizzate da Romano Meloni di Motta Baluffi.

Ma la chicca, o meglio il gioiello è appunto il Museo Amarcord dedicato agli strumenti musicali meccanici nato grazie all’iniziativa del gruppo  “Amici della Musica” di Torricella del Pizzo, in collaborazione con l’Ammi (Associazione Musica Meccanica Italiana). Quello  della Musica Meccanica è stato un enorme movimento culturale, che per oltre cinquecento anni ha attraversato tutte le fasce sociali e culturali e qui, nel cuore del Casalasco, è possibile visitare ciò che testimonia una cultura e una civiltà, purtroppo dimenticata. 

“Anima del luogo” è Ernesto Marchetti, che nella realizzazione di questo museo e nella valorizzazione del paese ci ha messo anima e corpo, testa e cuore e, anche sul sito del museo (museoamarcord.it) scrive “non è un caso che un museo così particolare, quello appunto degli Strumenti Musicali Meccanici nasca proprio qui, dove la storia racconta di eventi che rendono singolare questo piccolo paese, che rendono particolare questa gente, di cui il sottoscritto, Ernestino Marchetti creatore di questo museo, faccio parte da sempre”. E’ sempre pronto, Marchetti, ad accompagnare alla scoperta “di qualcosa che credo proprio non conoscete, oppure non abbastanza per apprezzarne il valore storico, il valore culturale, della tradizione, quel valore che parla di noi, dei nostri genitori, dei nostri nonni, delle nostre origini. E poi – aggiunge - vi accompagnerò a conoscere questo piccolo paese, raccolto attorno alla sua piazzetta, lungo le sue sdrucite strade, nelle case dei miei compaesani, dove ancora si respira forte lo spirito della famiglia, della terra, di quei valori altrove andati un po' perduti. Fatevi portare tra le pieghe di questa piccola società, nei racconti di vita contadina, nella sua quotidianità fatta di cose “normali”, così semplice e proprio per questo così straordinarie, così vere, ormai così rare. Benvenuti a Torricella del Pizzo, dove anche la natura è discreta, così come i suoi suoni, così come quella musica che andava a diffondersi nelle strade, quella musica che usciva magicamente da un carretto con il semplice roteare di una manovella. Benvenuti qui, dove tutto quello che può sembrare, in realtà, è diverso...”.

Parole ricche di amore per la propria terra, quelle che tutti dovrebbero usare per descrivere ed illustrare le loro realtà. Parole più che sufficienti per credere che qui, lontano dal caos cittadino e dalla frenesia quotidiana, nel silenzio delle terre del Po, cultura e turismo hanno messo radici buone e producono frutti importanti.

Eremita del Po

Paolo Panni


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