2 aprile 2024

Ultimi giorni per Tezenis in Corso Campi. A pieno ritmo i lavori al Cremona Po per la nuova apertura. Intanto il centro si spegne sempre di più

Ultimi giorni per Tezenis sul Corso Campi: già in allestimento il grande negozio nel Centro Commerciale Cremona Po. L'apertura del nuovo punto vendita è prevista per fine aprile-inizio maggio e segnerà la chiusura dell'ennesimo negozio nel breve tratto del corso cittadino. Sono ormai 5 (e diventeranno 6) le serrande abbassate in quel tratto sempre più spoglio di attività commerciali che decidono di alzare bandiera bianca o di spostarsi in luoghi più frequentati come le gallerie dei centri commerciali. Tezenis in Italia conta oltre 400 negozi di cui 73 soltanto in Lombardia. Dopo Zara, il fatto che un'altra grande azienda del settore abbigliamento decida di abbandonare la "via Montenapoleone cremonese" è fortemente sintomatico di come si stia evolvendo il commercio in città. 


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commenti


PierPiero

2 aprile 2024 10:58

Settimana scorsa, ho deciso di passare da un paio di negozi in centro. Abitando poco fuori Cremona, ho dovuto prender l'auto.
Ho passato 25 minuti del mio tempo a cercare parcheggio. Una volta trovato, ho pagato 1 euro per la sosta. Fatto le mie cose, son tornato in campagna.
Fossi andato in un qualsiasi centro commerciale, avrei trovato subito parcheggio (magari anche al coperto), senza versare alcun contributo, e me la sarei sbrigata prima.

Storia di ordinaria quotidianità ma, a mio parere, è da studiare come tantissime altre.
Quale è il valore aggiunto nel venire in città anziché andare in un centro commerciale (che non amo affatto)?

Michele de Crecchio

2 aprile 2024 22:36

Ricordo bene che l'attuale sindaco di Cremona, all'inizio del suo secondo mandato amministrativo, tentava di giustificare la sua cinica scelta di non arginare in alcun modo l'alluvione di ulteriori nuovi insediamenti commerciali che il vigente Piano di Governo del Territorio comunale chiaramente allora consentiva di prevedere (in aggiunta masochistica alla autentica abbuffata di analoghi insediamenti già realizzata negli anni precedenti) e, conseguentemente, di temere, sostenendo che, a suo parere, la scelta migliore per la nostra città, sarebbe stata quella di praticare contemporaneamente una politica urbanistica di sviluppo sia nella periferia che nel centro storico (per quest'ultimo, al fine cinico di aggirare i culturalmente consolidati criteri di "tutela", si fece e si fa ampio uso dell'ambiguo termine di "rigenerazione"!).
Risultati concreti di tale cinica scelta amministrativa fu:
- per quanto riguarda la periferia urbana, la congestione della tangenziale urbana e la scomparsa dei servizi commerciali qui in passato faticosamente, ma equilibratamente, fatti realizzare dalle precedenti amministrazioni nei quartieri residenziali a tale tangenziale contigui (vedi Cambonino e Borgo Loreto);r
- per quanto riguarda il centro urbano, la grave mortificazione della sue tradizionali funzioni commerciali, amministrative e di rappresentanza e lo straordinario ritardo e scarsa chiarezza di idee con il quale se ne affrontano le tradizionali problematiche (completamento del recupero del vecchio ospedale e delle ex caserme di via dei Mille e di via Villa Glori, decoroso riutilizzo di quanto residua dello sfortunato teatro Politeama etc.), per non parlare nel gravissimo degrado che si constata nell'arredo urbano e nello stesso pur doveroso controllo degli interventi privati (in centro storico sono ricomparsi persino interventi di sopralzo!), nonché persino nella manutenzione straordinaria di edifici storici di proprietà comunale (la splendida sala di Santa Maria della Pietà, lo stesso palazzo comunale, il giardino pensile di via XX Settembre annesso alla scuola Vida, etc.).