25 novembre 2021

Un cremonese tra i finalisti degli Young Investigator Awards. E' Bartolomeo Stellato e studia algoritmi per le auto a guida autonoma

Sviluppano sistemi di intelligenza artificiale per combattere i cambiamenti climatici, realizzano robot per le prossime missioni della Nasa, cercano nuove strade per la cura della leucemia. Non solo: creano infrastrutture per portare internet alle comunità più svantaggiate e trasmettono ai giovani di Oltreoceano la cultura italiana, la lingua, la letteratura e il cinema, da prospettive originali e innovative. Sono i 15 finalisti dell’undicesima edizione degli Young Investigator Awards assegnati da ISSNAF, la fondazione che riunisce migliaia di scienziati e accademici italiani attivi in laboratori, università e centri di ricerca in Nord America. «I finalisti per i cinque premi annuali dell’Italian Scientists and Scholars in North America Foundation (ISSNAF) sono giovani ricercatori e scienziati italiani che brillano negli Stati Uniti per coraggio, impegno, e capacita’ di innovare: siamo orgogliosi di tutti loro e grati all’ISSNAF che li valorizza», evidenzia l’Ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti Mariangela Zappia . «È significativo che i premi siano dedicati a sostenibilità, salute, ingegneria, informatica e cultura, perché si tratta di settori in cui l’Italia eccelle negli USA e nel resto del mondo».

Tra loro il cremonese Bartolomeo Stellato, giovane ingegnere dell'università di Princeton che lavora su strumenti computazionali per l’ottimizzazione matematica con lo scopo di sviluppare algoritmi che operano in tempo reale. 

Da Cremona alla Princeton University, passando per Oxford e Zurigo. Quello di Bartolomeo Stellato è un curriculum decisamente internazionale. I suoi studi nel campo dell’ottimizzazione matematica gli hanno permesso di essere tra i finalisti del Franco Strazzabosco Award for Research in Engineering istituito da ISSNAF, la fondazione che riunisce migliaia di scienziati e accademici italiani attivi in laboratori, università e centri di ricerca in Nord America.

Dopo una laurea triennale in Ingegneria dell’Automazione al Politecnico di Milano, Bartolomeo ha deciso di iscriversi al Master of Science dell’ETH Zürich, dove si è specializzato in Robotics, Systems and Control. «Durante la tesi – racconta – ho lavorato con diversi ricercatori internazionali, uno dei quali si è trasferito a Oxford, e mi ha offerto una posizione di dottorato con una borsa di studio europea Marie Curie all’interno del progetto “TEMPO: Training in Embedded Predictive Control and Optimization”. Tramite questa borsa Marie Curie si è creato un network molto dinamico di dottorandi in giro per l’Europa con cui sono tutt’ora in contatto». Durante i tre anni di borsa Bartolomeo Stellato ha trascorso sei mesi all’Università di Stanford, negli Stati Uniti. È qui che sono nati i contatti d’oltreoceano: «Mi è stato offerto post-doc al MIT di Boston dove sono stato dal 2018 fino a luglio 2020. Durante la pandemia ho iniziato una posizione da Assistant Professor a Princeton ed eccomi qui».

A Princeton, presso il Department of Operations Research and Financial Engineering, Bartolomeo Stellato si occupa di ottimizzazione matematica, che consiste nel formalizzare e studiare come prendere decisioni ottimali in diversi ambiti della vita quotidiana: «Applichiamo queste logiche a sistemi intelligenti, come le reti di trasporti, i mercati finanziari e i robot – racconta – Un esempio classico è la guida autonoma. L’auto a guida autonoma deve prendere decisioni repentine risolvendo, in modo affidabile, problemi di ottimizzazione più di mille volte al secondo. La mia ricerca si concentra su strumenti computazionali per l’ottimizzazione matematica con lo scopo di sviluppare algoritmi che operano in tempo reale e che migliorano con l’esperienza». 


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