13 febbraio 2021

Ristorante, locanda e caffetteria in un'ala di palazzo vescovile Ecco i nuovi servizi di accoglienza per il museo diocesano

Nell’ambito del progetto del nuovo Polo museale che sta nascendo intorno al Duomo di Cremona (che comprenderà la Cattedrale, il Museo verticale del Torrazzo, il Battistero e il nascente Museo diocesano all’interno dell’episcopio) si sta progettando anche di recuperare a livello architettonico un’ala del palazzo vescovile da destinare a una sala ristorante con cucina, a una locanda e alla caffetteria del museo.

Interessata è l’area dell’edificio che in passato ha ospitato gli uffici, oggi trasferiti, della cooperativa Cittanova e dell’agenzia ProfiloTour.

«L’obiettivo è quello di riqualificare un’altra parte del palazzo vescovile, completando l’offerta di accoglienza del Museo diocesano con una zona appositamente dedicata alla ricettività dei turisti e dei visitatori che potranno accedere direttamente al termine della conclusione del percorso espositivo», ha sottolineato don Gianluca Gaiardi, responsabile dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici.

La novità non è da poco e ha anche un bellissimo risvolto sociale perché la gestione di queste attività di ristoro sarà affidata a una cooperativa specializzata nel dare lavoro a giovani che vivono situazioni di disagio e difficoltà. Un’attenzione prioritaria nella visione di questo progetto che guarda anche al territorio pensando a un coinvolgimento di soggetti privati per promuovere il comparto geografico agroalimentare basando il piano dell’offerta sulle produzioni locali a chilometro zero e sulla filiera corta. L’obiettivo primario di questa nuova area è comunque quello di fare in modo che l’attività di accoglienza e ristorazione collegata a quella museale diventi l’occasione per inserire nel mondo del lavoro nuove forze, con la possibilità di riservare posti a giovani segnati dalla disabilità.

«Potranno dunque lavorare soggetti provenienti dal mondo delle nostre cooperative – spiega Cristiano Beltrami di Caritas Cremonese – inserite in percorsi di recupero o con una loro residualità lavorativa importante. Grazie alla cooperativa Carità e lavoro da oltre vent’anni ci occupiamo di inserimenti in diversi settori come la ristorazione o la produzione, senza dimenticare il coinvolgimento dei privati e la promozione della produzione locale».

 

Il bando «Beni aperti»

Il progetto della nuova realizzazione di spazi di ristoro e accoglienza nell’ambito del polo museale diocesano è stato reso possibile da un finanziamento ottenuto dalla Diocesi attraverso la partecipazione al bando “Beni aperti 2018” di Fondazione Cariplo. Il bando, infatti, favorisce l’adozione di scelte strategiche sul patrimonio culturale che consentano di conservare e qualificare i beni storici nel loro contesto paesaggistico, valorizzandoli nel contempo come componenti dello sviluppo sociale ed economico territoriale. Il progetto diocesano è stato dunque premiato tanto per il valore artistico e culturale per residenti e turisti, quanto per l’offerta di un servizio capace di generare nuove opportunità di lavoro, preferibilmente destinate a giovani operatori locali e con il coinvolgimento del mondo associativo locale.


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