4 luglio 2024

Una vasta operazione della Polizia di Stato contro lo sfruttamento della prostituzione ha portato a sette arresti. Anche Cremona è nella lista delle province coinvolte

Blitz della polizia contro lo sfruttamento della prostituzione in 27 province, tra cui anche Cremona: si è conclusa nella notte la vasta operazione di polizia giudiziaria che ha visto impegati oltre 400 agenti della Polizia di Stato, coordinati dallo SCO (Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato).

Gli intensi controlli hanno interessato i principali luoghi identificati come ambiti dedicati, soprattutto da soggetti appartenenti alla cosiddetta criminalità straniera ed in particolare cinese, al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, in alcuni casi anche minorile.

Le Squadre Mobili, dopo una fase preliminare di investigazione su soggetti e locali ritenuti connessi alla criminalità straniera dedita al favoreggiamento della prostituzione, hanno intensificato i controlli e le perquisizioni anche in appartamenti ed esercizi pubblici dove le prestazioni sessuali a pagamento erano mascherate con inesistenti 'attività professionali' (in particolar modo riferite al settore estetico e del benessere), che venivano spesso pubblicizzate anche online attraverso siti e piattaforme di messaggistica dedicate.

Sette le persone arrestate per reati in materia di immigrazione, sfruttamento della prostituzione, stupefacenti e reati contro la persona. Inoltre sono state denunciate altre 71 persone per reati analoghi e, in un caso, per vendita illegale di medicinali ad uso umano (viagra).

Nel corso delle perquisizioni sono state trovate anche numerose dosi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish ed eroina.


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commenti


Vacchelli Rosella

4 luglio 2024 21:01

Cartina di tornasole delle magnifiche sorti e progressive della condizione femminile nell'evoluta società del terzo millennio che fa mercato dell'immagine e del corpo delle donne e insieme della povertà di orizzonti di gran parte del genere maschile che non riesce e non vuole far pace con un passato che gli riconosceva un ruolo dominante oggi non più esigibile se non nel degrado di questo mercimonio o nella tragedia dei femminicidi.