4 gennaio 2023

Vent'anni fa il varo di Walkirye, la barca di Niky Frascisco, il bambino che sulla terra non poteva respirare ed iniziò a navigare

Vent’anni fa, il 4 febbraio 2003, iniziava nel porto di Cremona la straordinaria avventura di Walkirye e del piccolo Niky Frascisco, “Il bambino sull’acqua”, che non poteva mai scendere a terra per una grave forma di asma. I genitori, il papà Paolo e la mamma Paola Giacotto, avevano avuto un’idea tanto audace quanto intelligente: vivere sul mare per impedire a Niky di entrare in contatto con le sostanze inquinanti che ne minavano la salute. Nel giardino della loro casa di Bellinzago Novarese Paolo, aiutato dal fratello Roberto, aveva così costruito una barca di 26 metri interamente in acciaio con due alberi gemelli di 24 metri, dotata di sette cabine e sei bagni, progettata dall’ingegnere milanese Aldo Gatti. I Frascisco avevano pensato proprio a tutto: dalle necessità economiche, all’attività giornaliera, alla frequenza scolastica di Niky. Trasportata nel porto di Cremona, la goletta aveva sciolto gli ormeggi iniziando, a vele spiegate, la sua discesa del Po verso il mare aperto. Da allora di cose ne sono successe tante, e non sempre felici. La vita in barca nel Mediterraneo, in quel guscio perso nell’immensità del mare, non ha protetto la coraggiosa famiglia dalle avversità del cammino di qualsiasi altra.

Agli inizi di dicembre 2012 la mamma Paola è deceduta davanti al mare di Gaeta, dopo aver combattuto otto mesi contro la malattia. L’hanno pianta in tanti, ma soprattutto i ragazzi che amava quanto e come suo figlio Niky, i ragazzi del Liceo Scientifico “F. Severi” di Salerno, che Niky frequentava da tre anni, i bambini di Capaci, dove Niky ha frequentato le scuole primarie e medie, gli amici e le amiche di ogni porto, intere famiglie che sono state sul Walkirye a ideare e realizzare progetti per il futuro e la Guardia di Finanza che da sempre ha ospitato la famiglia Frascisco nei porti italiani. In questo tempo Niky ha sempre studiato a distanza ed è diventato il più giovane ambasciatore dell’Unicef girando i porti del Mediterraneo con il proprio messaggio in favore dei bambini privati del diritto allo studio. La prima volta è stata con la scuola media “Biagio Siciliano” di Capaci, collegato via satellite in videoconferenza in sottocoperta dove aveva trasformato in banco il tavolo di carteggio. Fin dalla seconda elementare, Niky ha avuto la sua scuola da frequentare, pur abitando su una barca e la sua storia ha colpito molto l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia, consentendo così la nascita del progetto “Niky e la scuola vagabonda”, sostenuto prima da Telecom Italia e poi da Fondazione Telecom. Un modo per far sì che il peregrinare di questo bambino per il mare potesse diventare un’occasione per riflettere sui tanti bambini al mondo che non possono andare a scuola. Una testimonianza portata avanti incontrando scolaresche e ragazzi in tutti i Paesi del bacino Mediterraneo. 

Il nuovo modello di scuola “a distanza”, sostenuto e validato dal MIUR sin dall’inizio, attraverso l’utilizzo di un sistema di videoconferenze, della Lavagna Interattiva Multimediale e di altri strumenti innovativi ha consentito a Niky di frequentare la scuola dalle elementari al liceo interagendo in tempo reale con insegnanti e compagni di classe.

Nel giugno 2010 ha conseguito la licenza di terza media frequentando "a distanza" la scuola media statale "Biagio Siciliano" di Capaci. Durante lo svolgimento delle prove d'esame, sul Walkirye erano presenti una docente e la presidente della commissione, mentre Niky rispondeva alle domande dei professori, collegati in videoconferenza da Capaci. La Walkirye era attraccata al Molo Manfredi di Salerno. A fare da base e da ponte verso la goletta, la nave scuola della Guardia di Finanza "Giorgio Cini". Presente a Salerno, l'allora Ministro del MIUR, Maria Stella Gelmini. La vita di Niky è poi diventata anche il musical “Tutti sulla stessa barca”, nel frattempo ha conseguito la maturità scientifica al liceo Severi di Salerno. Oggi Paolo e Niky vanno ancora per mare su Walkirye, con Pia ed il cagnolino Papoo, la barca è diventata una sorta di hotel galleggiante, "Walkirye adventures" che organizza viaggi nell’arcipelago delle Eolie con visite a Stromboli, Panarea, Lipari, Salina e Vulcano. Niky non è più sceso a terra, è diventato un lupo di mare. Con il tempo forse lo farà: il mare ha fatto il suo dovere e la sua patologia ne ha tratto giovamento. Lo aveva già intuito la mamma Paola, a cui i medici avevano dato proprio questa speranza. E’ riuscita con la forza della determinazione a salvare Niky dalla malattia. Non è riuscita, purtroppo, a fare la stessa cosa per se stessa.

La foto di Walkirye nel porto di Cremona è di Giuseppe Muchetti

Fabrizio Loffi


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti