8 ottobre 2021

Elezioni tedesche Parlamento federale (Bundestag): effetti imprevisti e prospettive future. Un incontro AssIndustria, Piccola Industria

Ieri pomeriggio nella sede di Crema degli Industriali il Comitato Piccola Industria di Cremona ha invitato a parlare Emanuele Gatti, Presidente della Camera di Commercio italiana per la Germania.

L’evento, in presenza, ha visto la partecipazione di imprenditori interessati a capire qualcosa in più sugli effetti e le prospettive delle elezioni tedesche.

Dopo l’introduzione di Paolo Aramini, Emanuele Gatti ha fatto una approfondita disanima dei risultati del voto per il Parlamento tedesco (Bundestag) presentando numeri sulla distribuzione dei voti, sia a livello territoriale che per classi di età ed occupazione, sull’andamento dei sondaggi e sulla loro attendibilitá, nonché sui giudizi degli elettori sulla qualità di leadership de* candidat* alla Cancelleria e sui problemi principali da affrontare.

Il risultato delle elezioni che ha punito pesantemente il partito della Cancelliera uscente è per certi aspetti sorprendente: la Germania ha vissuto un periodo d’oro nei 16 anni di guida Merkel (che non si è presentata spontaneamente, ma nel caso sarebbe stata rieletta) eppure gli elettori hanno premiato altri partiti forse, come da recente sondaggio, considerando la Germania non perfettamente preparata per le sfide future. In questa fase di negoziati per l’accordo-contratto di governo sembra favorita una coalizione “semaforo” cosiddetta dal colore attribuito ai partiti e costituita dei rossi (socialdemocratici dell’ SPD), dai gialli (liberali del FDP) e dei verdi del partito Bundnis 90/Grüne a guida dell’attuale vice Cancelliere Scholz e candidato dell’SPD. I risultati elettorali stanno provocando profonde discussioni sul ruolo ed organizzazione dei partiti popolari (CDU e SPD), e genereranno una prevedibile ristrutturazione del partito cristiano-popolare CDU vista la grave sconfitta. Poco prima del voto si è aperta anche la crisi afgana, che ha posto all’ordine del giorno in maniera imprevedibile il funzionamento del multilateralismo, con conseguenze sulla difesa, la sicurezza ed il commercio internazionale: argomenti che dovranno essere inclusi sia nel contratto di governo tedesco sia, ancor di più, nelle discussioni europee. In questa fase storica, l’Italia ha una formidabile occasione di partecipare molto attivamente e guidare il processo di ricostruzione di un multilateralismo efficace ed efficiente e della transizione energetica, argomenti per tanti versi assolutamente connessi. La presa di coscienza durante la campagna elettorale della necessità per la Germania di una grande immigrazione controllata per sostituire i baby-boomers che lasceranno l’impiego nei prossimi anni, porterà anche a discussioni, forse anche innovative, sulla migrazione economica a livello europeo.

“Mai come questa volta l’opinione pubblica italiana ha seguito con interesse l’andamento delle elezioni tedesche” dichiara Emanuele Gatti. Certamente il fatto storico della conclusione dell’era Merkel ha attratto l’attenzione e la curiosità. Ma credo ci sia molto di più: la Germania è il primo partner commerciale dell’Italia, è la guida (assieme all’Italia) della manifattura europea che ha catene produttive estremamente integrate, è il motore dell’innovazione tecnologica europea. Anche solo per questi aspetti la politica, gli imprenditori, le organizzazioni territoriali quali le Camere di Commercio, hanno recentemente rafforzato le loro collaborazioni bilaterali e si ripromettono di farlo ancor più nel futuro, guidando l’Europa verso traguardi sostenibili per il benessere dei cittadini e dell’ambiente. Se a questi si aggiungono la necessità di trovare nuovi equilibri nel multilateralismo, nella politica di difesa europea e di sicurezza anche informatica, la leale e costruttiva collaborazione appare imprescindibile: l’Italia è guidata da un Presidente della Repubblica e da un Presidente del Consiglio che godono di enorme stima sia in Germania che in Europa e quindi può giocare anche un ruolo nuovo


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