La Forgia:”Puntare sulle Testedopera e creare qualcosa di autoctono”
"Un passo avanti e (forse) due indietro.
Se producessimo più auto in Italia sarebbe certamente meglio. Ma.
Ma il mercato ha le sue regole e non le infrangi con gli accordi. Tutti nel mondo hanno sviluppato capacità produttiva e solide catene di fornitura.
Quindi perché un privato dovrebbe decidere di “spostare” le produzioni in Italia?
Cosa devi mettere sul tavolo?
Cosa può essere l’offerta irrinunciabile che gli altri Stati non possono fare?
Eppure la storia industriale italiana e’ piena di accordi di breve respiro. Basta vedere quante aziende manifatturiere ( senza R&D) hanno chiuso o soffrono maledettamente. Eppure facevano capo a imprese importanti, ma che avevano “concordato” di installare solo “produzione”. Ricevendone bei soldoni come contributo pubblico.
E allora coraggio. Come dice qualche ministro, Osiamo.
Si Osiamo, puntiamo seriamente su R&D e trasferimento tecnologico vero. Non i “progetti”, che molto spesso non hanno neanche indicatori di performances.
Puntiamo sulla Testadopera.
Puntiamo ad aiutare le PMI ( e molte lo stanno già facendo in proprio) ad entrare nelle catene di fornitura globali.
Al milione di veicoli non ci arriveremo. Non con gli accordi.
Se inventiamo qualcosa di nuovo, autoctono forse sì."
Mentre il ministro Urso, ripreso dalla stampa, chiede a Stellantis di produrre più auto in Italia, così postava l’ingegner Corrado La Forgia, vicepresidente di Federmeccanica e amministratore delegato della Vhit, (settore Automotive) di Offanengo in provincia di Cremona.
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