25 marzo 2025

Nel terzo appuntamento dello "STRADIVARIfestival - Il Pianoforte" ospite il magnifico Ramin Bahrami, in scena in sala Fiorini e poi in Auditorium Giovanni Arvedi

Terzo appuntamento per la rassegna STRADIVARIfestival - Il Pianoforte, promossa da Museo del Violino e Unomedia con il sostegno di Fondazione Arvedi Buschini e Mdv friends. Di scena uno dei massimi pianisti del nostro tempo, l'iraniano Ramin Bahrami, che scandirà in due momenti la sua presenza al Museo del Violino:

Mercoledì 26 marzo alle ore 17 in Sala Fiorini incontrerà il pubblico sul tema "Il pianoforte strumento di pace". L'incontro, a ingresso libero, è moderato dal Direttore artistico Roberto Codazzi. Questo tema è particolarmente caro al celebre pianista, costretto all'esilio dopo l'avvento del regime khomeinista in Iran, dove tra l'altro il padre è morto in carcere.

Giovedì 27 marzo alle ore 21 il concerto in Auditorium Giovanni Arvedi, dove Bahrami interpreterà un affascinante programma intitolato "Tra Oriente e Occidente" che spazia da Bach e Chopin a Rachmaninov, Bartok fino a una commovente di un compositore iraniano, "Fiore di pietra".

RAMIN BAHRAMI

La ricerca interpretativa del pianista iraniano Ramin Bahrami, è rivolta alla monumentale produzione tastieristica di J. S. Bach, che affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita di cui è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Le origini tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno influenzato la sua infanzia, gli permettono di accostarsi alla musica di Bach esaltandone il senso di universalità che la caratterizza. Bahrami si è esibito in importanti rassegne internazionali, fra cui il Festival La Roque d’ Antheròn, il Festival d’Uzès, il Festival Piano aux Jacobins di Tolosa, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Bejing Piano Festival in Cina, e in prestigiosi teatri e sale italiane come la Scala di Milano, la Fenice di Venezia, e l’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma. Nato a Teheran nel 1976, si diploma con Piero Rattalino al Conservatorio di Milano, approfondisce gli studi all’Accademia Pianistica di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule fur Musik di Stoccarda. Si perfeziona con Alexis Weissemberg, Charles Rosen, Sir Andràs Schiff, Robert Levin e Rosalyn Tureck.

Ramin Bahrami incide in esclusiva per Decca-Universal. I suoi album sono dei bestseller e riscuotono sempre molto successo di pubblico e di critica tanto da indurre il Corriere della Sera a dedicargli una collana apposita per 13 settimane consecutive.

È entrato cinque volte nella classifica top 100 dei dischi più venduti di Gfk. Tra i riconoscimenti ottenuti, si annoverano il Premio MozArt Box e il Premio Città di Piacenza-Giuseppe Verdi. Bahrami ha scritto due libri per Mondadori, un terzo edito da Bompiani, intitolato “Nonno Bach” e altri 3 con la Nave di Teseo.


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