Roberto Dellanoce in mostra con "Fra cascine e natura padana" nella Sala del Rattoppo del Museo del Lino di Pescarolo
È stata inaugurata, presso la Sala del Rattoppo del Museo del Lino di Pescarolo, la mostra “Fra cascine e natura padana” del pittore soresinese Roberto Dellanoce. La mostra è promossa dalla Biblioteca comunale, e può essere visitata gratuitamente il 6 e il 20 aprile dalle 15.00 alle 18.00, mentre per gruppi e scolaresche l’accesso può essere effettuato, previo appuntamento, in altri giorni e orari.
Durante il vernissage, dopo l’introduzione del consigliere comunale Marta Galanti, il curatore, Simone Fappanni, ha presentato le cinquanta opere esposte, eseguite prevalentemente a olio e ad acquerello, mentre Giorgio Denti, già presidente del Centro Pinoni, ha portato la propria testimonianza di persona che ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza in cascina, sottolineando il clima di collaborazione e affetto fra chi viveva in quei luoghi. Soresinese, Dellanoce ha frequentato a Castelleone la Scuola di Pittura col maestro G. Antonini.
La prima personale risale al 1983, nelle sale del Comune di Soresina, a cui ha fatto seguito un’intensa attività produttiva ed espositiva. Per la sua attività culturale gli sono stati conferiti importanti riconoscimenti fra cui quello, nel 2018, di “Soresinese dell’anno”. È stato coordinatore delle “Sale mostre del Podestà” del Comune di Soresina e ideatore del progetto del 150° Anniversario dell‘Unità d’Italia per la cittadina dove risiede, in cui ha curato mostre, copertine di volumi e cataloghi, scenografie, oltre a laboratori dedicati alla creatività indirizzati ai più piccoli e ad ha realizzato progetti a sfondo umanitario e benefico.
«In questa occasione – spiega Fappanni – l’artista ha voluto presentare una scelta di lavori suddivisi in tre tematiche estremamente correlate fra loro: il paesaggio, a cominciare da quello padano, in cui spicca una natura rigogliosa resa con tinte calde e vibranti, spesso contrassegnate da atmosfere raccolte su cui soffermarsi a lungo, brani naturamortisti, resi secondo un inappuntabile senso del colore e dell’insieme che è in grado di valorizzare ogni elemento vegetale come “dono della natura”, e le cascine.
Quest’ultimo è un soggetto che Roberto ama particolarmente. Svolge, infatti, costanti ricerche sulle antiche abitazioni rurali delle nostre terre, e di quelle del Soresinese in particolare, per tenere viva la memoria di un tempo che solo apparentemente è lontanissimo da quello contemporaneo. Ecco allora che muri sberciati, finestre divelte, aie abbandonate, diventano soltanto alcuni degli elementi per evocare un universo che profuma d’antico e contribuisce a renderne sempre vivo il ricordo. La cascina, infatti, diventa, nella pittura di Dellanoce, l’emblema delle nostre radici, del mondo da cui discendiamo. Ma è anche un monito, davvero accorato, al rispetto, per quegli edifici, molti dei quali versano in precarie condizioni, anche se non mancano virtuosi esempi di recupero».
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