Quando al posto del centro commerciale c'era la "Feltrinelli Masonite"
Chi si ricorda della Feltrinelli Masonite sulla Castelleonese? Una fabbrica che occupava circa 600 persone e che ha funzionato dal 1965 fino al 1989 (ma dopo tanti anni di crisi e di braccio di ferro con i sindacati) ed apparteneva alla famiglia Feltrinelli, sì quella delle librerie e non solo. Era specializzata nelle produzione di pannelli truciolari. Negli anni Settanta diede avvio, insieme a poche altre industrie italiane, alla produzione di pannelli di fibra con procedimento ad acqua. Nel quartiere di via Castelleone ricordano quando i tempi della vita quotidiana erano scanditi dal suono delle sirene in entrata e in uscita dalla fabbrica. Nell'archivio della Cgil di Cremona c'è una ricca documentazione sindacale sulle vertenze interne e sulla decisione della chiusura. La Feltrinelli Masonite è stata liquidata all'inizio degli anni Novanta. Durante le manifestazioni sindacali contro la chiusura della fabbrica già all'inizio degli anni Settanta, chi scrive ricorda ancora un cartello affisso sui cancelli dell'azienda: "Feltrinelli, la tua Bolivia è qui", riferito all'editore Giangiacomo Feltrinelli frequentatore dei rivoluzionari sudamericani, in particolar modo Che Guevara, e morto sotto un traliccio a Segrate nel 1972.
Sull'area della Feltrinelli (abbandonata e in completo degrado da una ventina d'anni), il 12 ottobre 2006, inaugurava il centro commerciale Cremona Po. L’Ipercoop Cremona Po apriva dopo due anni di lavori sull’area dell'ex fabbrica di masonite. In questo modo la città, che fino ad allora era contenuta nell’anello della tangenziale, poteva estendersi sui 202.000 del nuovo comparto, aprendo la strada alla nuova urbanizzazione. Il solo ipermercato sorgeva su una superficie di 14.500 mq. con una una galleria di 31.000, 65 negozi di cui 5 medie superfici e 2000 posti auto. Il tutto realizzato in tempi ristrettì dai 250 operai e tecnici della Cmb (Cooperativa muratori e braccianti di Carpi), sulla base di un primo investimento di 85 milioni, che poi avrebbero superato i 100. Il centro commerciale poteva contare su un bacino d’utenza stimato di 220.000 persone, più di tre volte tanto la popolazione di Cremona città.
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commenti
Giuseppe FRANZOSIg
13 agosto 2024 10:45
E Prima ancora una bellissima cascina, quindi in un secolo ha visto quel terreno agricoltura, industria, e commercio.
Michele de Crecchio
14 agosto 2024 21:01
La industria "Feltrinelli", specializzata nella produzione di un particolare tipo di pannelli di origine vegetale denominato "Masonite", sorse nel secondo dopoguerra sulla porzione occidentale del grande podere "cascina Livelli" che il Comune di Cremona aveva acquisito dall'Ospedale Maggiore cittadino, nell'intento di agevolare l'insediamento di attività produttive sul territorio comunale. La produzione dei pannelli avveniva attraverso la preparazione di una speciale "pasta" che diffondeva nel territorio un profumo dolciastro , non propriamente gradevole, ben noto ai lavoratori, agli automobilisti che si fermavano nella zona per fare il "pieno" di benzina ed ai pochi residenti di quello che diventerà di lì a poco il grande quartiere "Cambonino".