16 maggio 2021

Con l'auto travolge mia figlia. Scende, si scusa, lascia 50 euro e se ne va. E se fosse stata male?

Buongiorno direttore. Scusi se uso il suo giornale  ma credo sia giusto divulgare quanto accaduto venerdì a mia figlia. Alle ore 13.50 mia figlia, in sella alla sua bici, zaino in spalla, si trovava ad attraversare passaggio pedonale che conduce al parcheggio sopraelevato dell'Ipercoop ( rotatoria giornale La Provincia ) quando veniva "centrata" da una mini cooper azzurra ( forse tetto bianco) guidata da una donna bionda, età approssimativa 45 anni. Ora, mia figlia ha solo 15 anni e non ha avuto la prontezza di prendere targa, anche perché rovinata a terra riportava varie botte ad arti inferiori e superiori e batteva labbra e mento a terra. La donna, dopo avere velocemente chiesto se andasse tutto bene e dopo essersi scusata, elargiva 50 euro alla ragazza e si allontanava come nulla fosse. Mia figlia tornava a casa aiutata da ragazzino tredicenne di passaggio che si faceva carico della bicicletta rimasta senza ruota anteriore.  Arrivata a casa mi contattava al lavoro e veniva richiesto intervento di Polizia Municipale e 118 per regolarizzare il fatto ormai postumo.

Mi chiedo, al di là degli errori di una adolescente spaventata, se sia normale il comportamento di una persona adulta, forse anche lei sopraffatta dalla paura ma di certo cosciente per poter ragionare. Non si lascia in strada una ragazza con sangue alla bocca. Non si lascia in strada una ragazza con zaino e bici senza ruota. Non si offre denaro per sistemare la faccenda. E se il trauma fosse poi stato diverso? Se vi fosse stato un malore successivo? Mi appello alla coscienza della persona che ha con leggerezza superato il problema. Mi appello alla coscienza di persone definite adulte che non ripetano un simile gesto.

Un padre

(nella foto la bicicletta centrata dall'auto)


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