26 gennaio 2025

Crisi del commercio, risibile attribuire questo all'Amministrazione comunale

Fa piacere scoprire che molti consiglieri del centro e centrodestra cremonese abbiano le ricette giuste, a suon di dichiarazioni e mozioni salvifiche, per risolvere il problema della crisi globale del commercio al dettaglio.
E come mai non dispensano al Governo e alla Giunta Regionale lombarda le loro granitiche certezze e magiche soluzioni ? 
La realta’ , al di la’ della propaganda che li porta ad attribuire all’amministrazione comunale presunte responsabilita’ , e’ che il tema riguarda purtroppo l’intero Paese e tutte le citta’ e i Comuni, a prescindere dal colore della Giunta.
Basta leggere il recentissimo studio presentato e pubblicato dalla Confesercenti Nazionale, esplicito gia’ nel titolo “Commercio e Servizi , le oasi nei centri. Nell’era del digitale dell’online la desertificazione avanza nel borghi e nelle citta’ italiane”. Secondo i dati di Confesercenti la desertificazione commerciale e’ infatti diffusa su tutto il territorio al punto che negli ultimi dieci anni sono scomparse ben  140mila imprese del commercio al dettaglio. Questo fenomeno ha colpito soprattutto le attività di vicinato essenziali, come i negozi alimentari, le edicole, i bar e i benzinai, con una media di circa 13 chiusure al giorno.
Viene inoltre evidenziato come una delle determinanti e’ stata l’esplosione del commercio online: nel 2023 sono stati consegnati in Italia 906 milioni di pacchi (15 per ogni italiano) con un incremento dal 2016 del 204%. Il fenomeno ha colpito pesantemente il dettaglio ma ha iniziato a creare difficolta’ anche ai Centri Commerciali.
Mi sembra evidente che con questi numeri attribuire presunte colpe all’amministrazione di Cremona risulti risibile, a partire dalla polemica dei 20 centesimi sulla sosta. Peraltro legata alla complessa vicenda Saba che trae origine da clausole capestro  contrattate nel 2014 dalla Giunta di centrodestra .
Questo non significa affatto subire il fenomeno senza mettere in campo tutto ciò che puòà aiutare a sostenere il commercio al dettaglio, caposaldo fondamentale in una citta’ per i risvolti di servizio ai cittadini, di lavoro e anche si di sicurezza urbana.
Anzi proprio in considerazione del contesto in chi ci si trova serve il massimo sforzo per favorire le specificita’ e peculiarita’ territoriali, ma  ognuno deve fare la sua parte: in primis dal governo che ha le armi piu’ potenti per combattere questa battaglia, per passare  alla regione, ai comuni e alle associazioni di categoria. Noi ci siamo. Come , giusto per restare all’attualità, per le iniziative nel periodo natalizio che hanno avuto successo. O come ancora nelle azioni continuative  che hanno portato a risultati molto positivi in relazione alla crescita turistica della citta’.

Capogruppo PD

Roberto Poli


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commenti


Michele de Crecchio

27 gennaio 2025 00:24

Di certo l'attuale devastante crisi che sta svuotando di attività commerciali il centro storico cittadino, così distruggendo quella funzione mercantile che per secoli è stata la fondamentale ragion d'essere della nostra amata città, non è solo motivata dalle (a mio personale, ma convinto, parere) masochistiche politiche in materia di "governo" del territorio praticate dalle ultime locali Giunte Comunali, sia di sinistra come di destra. E' però verità non facilmente confutabile che tali Giunte, infatti, proprio quasi nessuna iniziativa (con la sola singolare eccezione, credo, dell'area ex-Feraboli) vollero, pur sollecitate da molti, mettere in atto per, almeno, tentare di limitare il diluvio di nuovi insediamenti commerciali che stava per interessare Cremona e, in particolare, la sua delicatissima tangenziale nord.
E' infatti certo che così, neppure tentando di governare (come pure, avrebbero potuto e dovuto fare) questi macroscopici fenomeni di trasformazione del territorio, le ultime giunte, proprio come fece Esaù nel noto racconto biblico, si sono in pratica accontentate di un piatto di lenticchie (gli appetitosi, ma rapidamente esauribili, "contributi di urbanizzazione") in cambio dei diritti di primogenitura (un territorio ed una tangenziale nord certamente meglio funzionanti e ben meno oberati da nuovi e pesanti costi di gestione e di manutenzione di come sono adesso purtroppo ridotti ad essere)!
L'episodio forse più clamorosamente dimostrativo di tale nefasto orientamento amministrativo si verificò, sempre a mio parere, quando, nell'intento probabile di avere maggiore libertà nella facoltà di autorizzare ulteriori nuovi insediamenti a carico della tangenziale urbana nord, il Comune di Cremona chiese (ed ottenne) dalla provincia di Cremona tutte le onerosissime responsabilità di manutenzione e gestione, dal confine con Castelverde sino al confine con Gadesco, della tangenziale urbana nord. In precedenza la competenza comunale su tale arteria era infatti assai più limitata e gli oneri conseguenti, fino ad allora gravanti sul bilancio comunale, significativamente più contenuti.