11 dicembre 2022

Socialisti: recuperare i ritardi sull’assetto del territorio

La Comunità socialista, segue da tempo e con interesse l’attività  dell’Organismo politico amministrativo dell’area omogenea cremasca.

Al neo Presidente Rossoni, che pare voler  principalmente  riprendere  gli obiettivi  contenuti  nelle  deliberazioni di tutti i Consigli Comunali del Cremasco, assunte nel 2026,  impegnanti la Provincia al riconoscimento delle Aree Omogenee,  evidenziamo la necessità di recuperare il tempo perduto anche su un altro fronte : quello  delle gestioni associate  dei servizi comunali.

L’Amministrazione Provinciale, pur favorevole ad istituzionalizzare l’Area Omogenea cremasca,  non  ha  infatti  ancora dato seguito al percorso attuativo, così come solo superficialmente si è impegnata a coordinare  la definizione di  un  progetto generale per  le gestioni associate delle funzioni comunali.  

Perplessità e rinvii vari  hanno rallentato i processi  previsti dalle normative  emesse in questi anni, tutti sinteticamente tesi :  al superamento della frammentazione dei piccoli Comuni, alla razionalizzazione della spesa, ad una maggiore efficienza dei servizi,  tramite Convenzionamenti, Unioni e Fusioni, tra i Comuni inferiori a 5000 abitanti.

L’adozione di un modello aggregativo rispetto ad un altro, senza una visione più ampia rispetto al perimetro delle singole aggregazioni, soprattutto quando motivate semplicemente dagli incentivi economici,  ovunque ha mostrato risultati contradditori rispetto agli auspici. 

Nella realtà provinciale, si sente la mancanza di corollari indilazionabili quali :  l’impegno determinante  della Provincia, le disponibilità dei Comuni più grandi ad assecondare i processi associativi,  l’evoluzione delle aree omogenee del cremasco, del cremonese e del casalasco, in ambiti riconosciuti come ottimali all’esercizio delle funzioni comunali in forme unitarie, in grado di garantire pari livello di servizio a  tutti i cittadini.

Senza questa presa di coscienza tra i 113 Comuni della Provincia di Cremona, ove solo 12 superano i 5000 abitanti e appena 15 le piccole Unioni in essere, prima o poi saranno imposti  accorpamenti  forzosi nonché  la soppressione dei presidi amministrativi più piccoli.

A fronte di tale realistica prospettiva,  la Comunità socialista, rinnova il suggerimento ai Sindaci delle comunità obbligate alla gestione   sovraccomunale dei servizi,  forti del  “peso demografico”  che rappresentano, pari a circa la metà dell’intera popolazione provinciale, a coordinarsi decisamente  per imprimere una accelerazione alla discussione dei temi sopra evidenziati, a tutti i livelli.

Quindi pure nell’ambito della Regione Lombardia, ove giace, finora senza alcuna risposta, la delibera del Consiglio Provinciale di Cremona, a sostegno del riconoscimento formale dell’Area Omogenea cremasca, per il quale sarebbe opportuno conoscere anche l’impegno o meno, dei candidati in competizione alle prossime elezioni Regionali.

Sull’assetto e sulla configurazione della nostra Provincia, restano tutt’altro che fuori luogo i confronti sulle aspettative esistenti dalle diversificate realtà che la compongono.

Per la Comunità socialista cremasca

 

Virginio Venturelli


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