Si dibatteva un tempo sull’espressione “L’Oro di Casalmaggiore”, che da secoli sta a significare ricchezza d’una zona, d’un paese. Chi lo riferiva alla generosità dei casalesi che, grazie all’abbondanza del loro grano avevano fornito aiuti a popolazioni (soprattutto a Milano) in periodi di carestia; chi un po’ più prosaicamente si riferiva a quell’oro finto di Casalmaggiore che ha reso famosa la città in tutto il mondo.
Il venir meno, pian piano di questa attività ed il contemporaneo sorgere di società sportive come la Canottieri Eridanea, e l’Interflumina ha spostato l’attenzione della gente sugli ori conquistati nel mondo dai suoi atleti.
Ha cominciato Gianluca Farina a mietere allori alla fine degli Anni Ottanta, poi seguito da Simone Raineri, sicché da un trentennio almeno, il nome di Casalmaggiore è stato sempre avvicinato a quello dei suoi canottieri che hanno conquistato ori e argenti olimpici, mondiali ed europei. Al punto che oggi Casalmaggiore può ben definirsi “Città del canottaggio”. Ha continuato la tradizione remierà quest’anno a Tokyo Alessandra Montesano che per un soffio non è riuscita ad agguantare l’ennesima medaglia olimpica per l’Eridanea, ma ci ha pensato Fausto Desalu ad ottenere la seconda medaglia olimpica nella staffetta 4x100 per la provincia di Cremona, prima di lui Edgardo Toetti, bronzo a Los Angeles nel 1932.
Ma Fausto ha fatto ancor meglio: ha conquistato la medaglia d’oro dando un contributo eccezionale alla già mitica staffetta azzurra che ha portato l’Italia, in questa edizione dei Giochi, sul tetto del mondo.
Fausto è nato a Casalmaggiore nel 1994 da una famiglia di origine nigeriana, ma è italiano sin nel profondo, cittadino italiano da quando ha compiuto i 18 anni. Ha cominciato con il calcio, come tanti, ma poi è stato il suo insegnante di educazione fisica, Giangiacomo Contini ad intuirne le qualità atletiche e ad indirizzarlo all’atletica, prima agli ostacoli (vinse il titolo italiano sugli 80 ostacoli ai tricolori di Ancona nel 2011 quando ancora era nigeriano) poi indirizzandolo alla velocità senza barriere, soprattutto ai 200 m..
Nel marzo 2012 la prima apparizione in nazionale nel triangolare Italia-Francia-Germania dove corse i 200 metri indoor arrivando 4º con 21"81. Nel luglio dello stesso anno, ai Mondiali juniores di Barcellona fu squalificato per invasione di corsia dopo aver passato il turno in batteria. L'anno successivo 5º nella gara nei 200 m piani e il bronzo nella staffetta ai Campionati Europei juniores d Rieti.
Il 15 giugno 2014 arriva la medaglia d'argento ai Giochi del Mediterraneo con il tempo di 20"78, dopo aver corso in batteria in 20"65 con +2,1 m/s. Il 14 agosto realizza il primato personale sui 200 m piani con 20"55 in occasione dei Campionati Europei di Zurigo.
Nel maggio 2015 partecipa alla seconda edizione delle WAAFWorld Series a Nassau, ma da li in avanti sarà fermato da una pubalgia che gli comprometterà l'intera stagione, compresi gli europei under 23 e i mondiali a Pechino.
Ad ottobre finalmente il ritorno in pista ai al Mondiale Militare Mungyeong in Corea del Sud. Vince la sua batteria in 21"10 realizzando il terzo tempo complessivo. Un paio di ore più tardi, vince la sua semifinale in un buon 20"71 (-0.7), seconda prestazione di carriera. Il giorno seguente vince la finale con il tempo di 20"64 .
Aprì il 2016 provando a correre un 400 a Modena facendo segnare al cronometro un promettente 46"87. In giugno, vinse a Rieti il titolo nazionale assoluto sui 200 metri correndo in 20"31, che ne fa il terzo specialista italiano di ogni tempo
Arriva agli Europei di Amsterdam, direttamente in semifinale in quanto detentore di una delle 12 migliori prestazioni continentali. Quarto in semifinale con il tempo di 20"94 che lo vede eliminato; il 10 luglio non partecipa alla 4×100 m per infortunio. Il 16 agosto prende parte ai Giochi olimpici a Rio de Janeiro, gareggiando nella batteria di qualificazione dei 200 m piani dove, in prima corsia paga una partenza troppo forte venendo rimontato proprio sul finale, e arriva quinto con il tempo di 20"65, venendo eliminato.
Stagione fortemente compromessa da un infortunio quella del 2017 in cui riesce almeno a vincere il titolo italiano dei 200 m, a Trieste con 20"32 e il vento a favore di 2,2 m/s che non rende il tempo omologabile.
Il 28 giugno 2018, ai campionati del Mediterraneo di Terragona, corre la batteria dei 200 m in 20"25 con 2,6 m/s di vento a favore, solo Mennea corse più veloce, in tutte le condizioni. Il giorno dopo vince l'argento in 20"77, preceduto solo dal campione del mondo Guyrylev. Ai Mondiali di Berlino vince la batteria in 20"39, è secondo in semifinale in 20”35 dietro lo spagnolo Hurtelano ma davanti all'olandese Churandy Martina e al britannico, campione europeo 2014, Adam Gemili. Nella finale finisce sesto in 20"13, a pochi centesimi dal podio, diventando così il secondo atleta italiano di tutti i tempi nei 200 metri piani, dietro Pietro Mennea
Il 5 settembre 2020 vince in 20"39 i 200 m piani il Memorial Van Damme, sesta tappa della Diiamond League.
Poi il successo di Tokyo, scatenando l’entusiasmo degli appassionati casalaschi che già hanno manifestato il loro grande apprezzamento, ma che sicuramente lo accoglieranno, al rientro, con lo stesso entusiasmo e la stessa passione con cui accolsero le due prime medaglie d’oro della città’, Farina e Raineri.
"Ho seguito la gara con la famiglia per cui lavoro e sono impazzita di felicità". Sono state queste le prime parole a caldo di Veronica, madre di Fausto Desalu, commentando la medaglia d'oro conquistata a Tokyo dal figlio e dagli altri tre atleti italiani nella staffetta 4x100. La donna, di origini nigeriane, lavora da cinque anni come badante a Parma e non ha potuto rinunciare al suo lavoro per partecipare a una trasmissione in diretta televisiva. "Quando ho visto la vittoria ho abbracciato tutti, - ha aggiunto. - Sono davvero molto contenta. Non vedo l'ora che ritorni per festeggiarlo".
"L'ultima volta che l'ho sentito, come ogni mamma, l'ho incoraggiato, - ha raccontato, - dandogli la forza di vincere" .
Veronica Desalu, come riferisce Il Messaggero, era stata invitata nel programma "Il circolo degli anelli", in onda ogni sera su Rai 2, per raccontare l'emozione nell'aver visto il trionfo del figlio. Ma era assente giustificata.
"Ho parlato con la madre Veronica – ha riportato la conduttrice Alessandra De Stefano a Il Messaggero – che mi ha detto che non poteva essere in collegamento tv perché lavora. Fa la badante e la notte si occupa di una persona anziana. Ha cresciuto il figlio da sola venendo dalla Nigeria in Italia. E lui le diceva sempre: 'Mamma, non ti preoccupare. Un giorno diventerò qualcuno'".
Nella foto Desalu e il suo primo allenatore Giangiacomo Contini
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