Cremonese: domenica si riprende con il Lecce, poi Napoli, Spezia e Sampdoria. Al varo il 4-2-3-1 per cambiare rotta?
Si avvicina la ripresa del campionato che metterà i grigiorossi subito di fronte ad una partita, quella di Lecce domenica prossima, fondamentale per il prosieguo del cammino della stagione.
La cocente sconfitta contro la Lazio rende la prossima sfida, che dir se ne voglia, uno spartiacque in una stagione ancora lunga, ma che necessità di una inversione di marcia soprattutto perchè si tratta del primo dei 3 scontri diretti che ci aspettano nelle prossime 4 gare: Lecce, Napoli allo Zini, Spezia e Sampdoria ancora allo Zini.
I precedenti pareggi contro il Sassuolo e l’Atalanta hanno fatto segnare due piccoli passi avanti in classifica, ma i dubbi restano e sono riassumibili in due dati oggettivi: la Cremonese è la squadra, insieme al Monza, che ha subito più reti in questo campionato ed è un dato oggettivamente evidente (14 reti in 7 partite).
A conferma di ciò, Radu è il portiere che vanta il maggior numero di parate a fronte del maggior numero di tiri subiti da una squadra in questo campionato (40).
La Cremonese ha tirato verso le porta avversarie 89 volte (circa 13 a partita) di cui solo 23 nello specchio della porta, con una media di 0,71 reti a partita.
Per quanto riguarda i cross ne sono stati effettuati 93 (13 a partita), di cui 40 utili e 53 sbagliati. Male anche per quello che riguarda il tempo del possesso di palla medio nella propria area (13’38’’) ed ancor peggio in quella avversaria (9’44’’), che vale il 17° posto nella speciale classifica del dato.
Senza entrare troppo nel merito non avendone né competenze né le reali conoscenze, il 3-5-2 (e varianti affini) utilizzato da Alvini stenta a trovare sbocchi concreti che portino a risultati tangibili (punti). La difesa non si può dire esattamente un fortino, la marcatura a uomo e l’uno contro uno concesso con squadre esperte e di categoria, è stato spesso pagato con la sconfitta.
A centrocampo non manca la quantità, ma la qualità nella fase di palleggio e costruzione , ed a soffrirne di più è la fase offensiva e quell’attacco troppo spesso slegato ed impreciso.
Va ricordato che la squadra è stata rivoluzionata per due/terzi, con un allenatore e relativa proposta tattica nuovi, tanti stranieri e soprattutto tanti giocatori alla loro prima esperienza in serie A, ma tutto ciò non cambia lo stato delle cose e soprattutto della classifica.
Alvini nell’amichevole di sabato scorso al campo Soldi contro il Fanfulla ha schierato, inaspettatamente, la squadra con un 4-3-2-1, scelta che ha dato modo a giocatori che la scorsa stagione sono stati decisivi e di tornare in campo e farlo soprattutto nei loro ruoli.
Un mix di ‘vecchi e nuovi’ che se è dimostrato, al netto dell'avversario, vincente in tutte le zone del campo.
In mezzo Aiwu e Bianchetti si sono divisi la parte centrale della difesa, consapevoli che al loro fianco Ghiglione e Quagliata facevano buona guardia senza rinunciare a spingere sulle fasce mettendo il turbo a Baez e Buonaiuto ed i risultati si sono visti. Nel secondo tempo sono cambiati gli interpreti, ma non la musica. Con Sernicola e Valeri sono entrati Zanimacchia nel suo ruolo di ala e Okereke.
A centrocampo dopo un lungo stop per problemi fisici, è tornato in campo anche Castagnetti dettando i tempi davanti alla difesa dettando i tempi, con Escalante in un ruolo più di copertura che di costruzione. In attacco Tsadjout ha fatto il suo supportato da Milanese, la qualità e l’equilibrio del centrocampo ha dato un buon sostegno alla manovra in fase offensiva.
Detto questo solo il campo, quello di Lecce, ci dirà se il cambio di modulo di sabato è stata una forzatura causata dalla mancanza dei nazionali, oppure le prove generali di una virata decisa e coraggiosa. La parola e la scelta spetta al mister, che ha il polso della situazione della squadra con cui si è confrontato in questo periodo di sosta, fatto sta che la posta in palio è alta, ed una ‘variazione del tema’ non farebbe gridare allo scandalo, soprattutto viste le probabili defezioni di Chiriches, oltre a qualche acciacco dei nazionali tornati nel gruppo.
Lo stesso allenatore della nazionale Roberto Mancini, a causa delle numerose defezioni, dalla difesa a 4 è dovuto passare alla difesa a 3 in ben due partite.
La sua spiegazione è stata semplice: "Se cambiando il sistema si riuscisse a vincere, allora verrebbe cambiato ogni partita. Io non credo cambi molto, la nostra Nazionale ha una identità che è quella che ci ha portato a far bene per tanto tempo". La nazionale ha vinto 1-0 contro l’Inghilterra e 2-0 a Budapest contro l’Ungheria, guadagnandosi la Final Four di UEFA Nations League.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti