12 luglio 2021

E Fontana annuncia: daremo a Vialli il premio Rosa Camuna

Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, ha annunciato che conferirà il Premio Rosa Camuna, il più importante riconoscimento della Regione, al cremonese Gianluca Vialli per i risultati della Nazionale italiana. Fontana lo ha comunicato a margine dell'evento svoltosi oggi a  Milano per il lancio del Milano Innovation District. "Ascoltando quanto riferito dai Campioni d'Europa durante l'avventura che ci ha portato al trionfo di ieri sera, il contributo di Vialli - ha spiegato il governatore - è stato davvero importante. Un suggeritore tecnico-tattico, ma soprattutto un amico di ogni calciatore azzurro capace di dispensare consigli e di cementare in maniera granitica il gruppo".

"Non appena sarà disponibile - ha concluso Fontana - lo riceveremo a Palazzo Lombardia per consegnarli il premio, che vuole anche essere un riconoscimento alla sua brillante carriera da calciatore"

10 maggio 1981, quarant'anni fa a Parma l'esordio di Luca Vialli in grigiorosso. Partiva così la carriera sportiva di uno dei grandi attaccanti degli anni Ottanta e Novanta. Uno dei pochi ad aver vinto a livello europeo tutte e tre le principali competizioni Uefa per Club. Tra il 1985 e il 1992 totalizzò 59 presenze e 16 gol con la Nazionale Italiana. Poi allenatore, dirigente sportivo, capo delegazione della Nazionale. Quel giorno Guido Vincenzi lo inserì nella lista dei convocati al Tardini per Parma-Cremonese di C1. Aveva sedici anni. Era il ragazzino dei primi calci all'oratorio di Cristo Re, poi a Grumello e a Pizzighettone con Franco Cistriani poi, a quattordici anni alla Cremonese di cui era tifoso fin da bambino. Era con gli allievi Frittoli, Trainini e Galbagini e li allenava Emiliano Mondonico. Di quel periodo Luca Vialli così raccontava ad Angelo Galimberti qualche anno fa su "La Cronaca": “La Cremonese aveva un settore giovanile straordinario: un vero serbatoio per la prima squadra. Investiva molto in termini economici ma anche in risorse umane. C’erano dirigenti bravi e preparati oltre ad allenatori capaci di insegnare ai ragazzi la professionalità e i valori basilari per ottenere risultati importanti. Eravamo veramente un grande gruppo, e i dirigenti della prima squadra ci tenevano d’occhio perché sapevano che, prima o poi, qualcuno di noi avrebbe fatto molto comodo. In molti avrebbero meritato di arrivare, ma nel calcio ci vuole anche fortuna e qualcuno si è perso per strada”.

Ma torniamo a quel giorno a Parma, il 10 maggio 1981 allo stadio Tardini: per il la trentesima giornata del campionato di Serie C1, girone A, sono in campo Parma e Cremonese. Il risultato non si sblocca la Cremonese cerca la vittoria. All’ottantesimo del match, “Guidone” Vincenzi, allenatore grigiorosso, manda in campo un ragazzino di sedici anni di cui tutti dicono un gran bene, Luca Vialli. “Si, è vero ed è un momento che ho ancora ben vivo nella mente: giocavo ancora negli ‘Allievi’ di Mondonico, ma mi aggregavo e mi allenavo con la prima squadra quando una delle tre punte era indisponibile. - ha ricordato Vialli qualche tempo fa ad Angelo Galimberti - Credo che in quella occasione mancasse proprio il mio amico Tiziano Ascagni e giocavano Nicolini e Bresolin: a venti minuti dalla fine ho iniziato il riscaldamento e a dieci dal termine sono entrato. Ricordo perfettamente di aver ricevuto un pallone, di aver fatto un’azione sulla destra e di aver subito un fallo in area: era un rigore evidentissimo, ma l’arbitro non fi- schiò. Ho poi tentato un’altra incursione, sinché si avvicinò un giocatore del Parma, di cui non ricordo il nome, ma so che aveva giocato nelle giovanili dell’Inter, a dirmi di stare tranquillo altrimenti mi avrebbe dato una scarpata in faccia. Io non riuscivo a capire il perché di quella cattiveria. Era il calcio dei grandi, un calcio che non conoscevo: allora un compagno di squadra mi fece presente che, mancando pochi minuti alla fine, il pareggio stava bene ad entrambe le squadre e non era il caso di farsi del male. E’ stato il mio battesimo nel calcio dei professionisti: non era esattamente quello che mi aspettavo, ma ho capito subito come funzionavano certe cose...”.

Quell'anno Vialli collezionò due presenze in C1. La Cremonese conquistò però la serie B e Vialli esordì in B il 27 settembre 1981 in una gara persa dalla Cremo contro la Sambenedettese 3 a 0. Con la Cremonese Vialli mise insieme 105 presenze e 23 gol in 4 campionati. Con Mondonico venne impiegato in B da tornante e segnò dieci gol in una stagione esaltante che riportò i grigiorossi in serie A. Nell'estate del 1984 passò alla Sampdoria e alla Cremonese in cambio arrivò Chiorri. Da lì Vialli prese il volo per una carriera straordinaria (Samp, poi Juve e Chelsea).

 

 


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