Il prossimo avversario della Cremonese: il Venezia di mister Paolo Vanoli
Domani allo Zini arriva il Venezia, la squadra che per classifica e risultati è la più in forma del campionato e tecnicamente una delle più attrezzate.
Dopo la promozione in serie A nella stagione 2019/20, l’immediato ritorno in serie B si è concretizzato (come spesso accade alle retrocesse) in una stagione da incubo fino alla 13a giornata quando, con la squadra al penultimo posto con 9 punti in 12 partite, Paolo Vanoli viene chiamato a sostituire Ivan Javorcic.
Il tecnico originario di Varese, che aveva militato tra le file dei lagunari dal 1993 al 1995 esordendo in serie B, rimette in carreggiata la squadra e con 40 punti nelle restanti 26 partite si qualifica ai play-off, salvo poi venire estromessa al primo turno dal Cagliari di Ranieri.
In questa stagione il Venezia ha raccolto 10 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, mettendo a segno 25 reti (secondo miglior attacco dopo il Parma) e subendone 12 (miglior difesa insieme alla Cremonese). In trasferta la squadra di Vanoli ha collezionato 4 vittorie, 2 pareggi ed una sconfitta, ed è in serie positiva da 6 giornate (6 vittorie consecutive).
PAOLO VANOLI: Il merito di questa ‘rinascita’ va dato a Vanoli, ex giocatore di Parma, Fiorentina, Bologna, Parma, Rangers, un pedigree di tutto rispetto se si pensa che con il Parma di Tanzi ha vinto Coppa UEFA, Supercoppa italiana e Coppa Italia, che poi riconquisterà nel 2000 con la Fiorentina.
Il resto è storia recente, con un’intelaiatura di squadra rifinita nello scorso calciomercato, ma ormai ben collaudata, come dimostra l’ottimo avvio di questo campionato.
La sua carriera da allenatore è relativamente giovane, dopo 8 anni nello staff delle giovanili della nazionale italiana, diventa vice allenatore di Antonio Conte, prima al Chelsea e poi all’Inter.
Prima di passare al Venezia va ad allenare lo Spartak Mosca dove vince la Coppa di Russia e dove, a causa del conflitto russo-ucraino, decide di non rinnovare.
IL VENEZIA: il modulo utilizzato ha come base la difesa a 4, dalla quale si arriva al 4-4-2 o 4-3-3 in funzione dell’avversario e dell’evoluzione della gara. Moduli interpretati in modo aggressivo, sia a livello fisico che tattico, con l'obiettivo, fin dal primo minuto, di andare a pressare ed aggredire l’avversario nella propria metà campo, per poi cercare la verticalizzazione sulle punte, abili tecnicamente e fisicamente ben dotate.
A difendere la porta veneta il brasiliano Bertinato, che al momento ha scalzato l’esperto (ex Brescia) Joronen. I due centrali Modolo e Altare, con Candela e Sveko sulle fasce abili anche alle sovrapposizioni offensive.
Il centrocampista centrale Tessmann (3 reti e 2 assist) ha il ruolo di interdizione e rilancio, i laterali Ellertsson e Busio (2 reti) di copertura e collegamento con gli attaccanti, senza disdegnare gli inserimenti dalle retrovie.
Sulla trequarti Pierini (5 reti) rappresenta una delle sorprese di questa squadra, per duttilità e pericolosità nella trequarti avversaria, oltre che a saper usare bene il suo piede destro in occasione delle punizioni. A sinistra il norvegese Johnsen, altro motorino inesauribile autore di 2 reti e 3 assist.
In avanti Pohjanpalo (4 reti e 3 assist) e Gyktjaer (4 reti) si alternano come punte (raramente le si vede in campo assieme) due possenti giocatori e dotati tecnicamente che tengono alta la squadra. Il primo più abile a favorire gli inserimenti dei compagni e fornire assist, il secondo a puntare la porta.
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