21 settembre 2023

La Cremo riparte da Stroppa. Società e tifosi sostengano la svolta con entusiasmo e pazienza sperando che riprenda la marcia

Il primo incontro con la stampa di Giovanni Stroppa, che ha avuto luogo ieri al centro sportivo G. Arvedi, leggendo tra le righe delle sue dichiarazioni, in qualche modo ci ha permesso di intuire ed apprezzare quali siano le qualità e le idee di chi è stato scelto per voltare pagina in questa stagione appena iniziata.

Oggi allenare qui è bellissimo perché arrivo in una realtà nuova e gli stimoli non mancano. La cosa più difficile da fare è tradurre in numeri sul campo questi stimoli”.

Cremona e la Cremonese, grazie anche alle ultime due stagioni - l’ultima se non altro per il palcoscenico che ha calcato - è diventata una piazza di un rinnovato appeal, per allenatori e giocatori, la speranza è che tutto questo sia determinante a concretizzare dei risultati. 

Mi piace giocare per vincere, essere dominante sul campo. Non significa portare dei numeri, potete interpretarli in qualsiasi modo”…”Mi sento un po’ un selezionatore perché oggi è mercoledì e sabato si gioca con l’Ascoli, quindi martedì prossimo a Cosenza. Si faranno poche cose, ma fatte bene

La prima affermazione non può che far piacere, giocare per vincere e dominare, o almeno provarci, è il sogno di tutti gli allenatori, dei giocatori, ma anche di tutti i tifosi. Tra il dire ed il fare ci passa un mare, ma forse il coraggio di metterlo in pratica ‘rischiando’  è quello che veramente manca a valorizzare le qualità di questa rosa (avversari permettendo). 

"Bisogna lavorare, dobbiamo crederci sempre e sicuramente ci saranno momenti difficili: dobbiamo capire dove possiamo arrivare, ma lungo la strada non dovranno scalfirci né i momenti buoni né quelli cattivi”.

La formula è sempre la stessa, soprattutto se il campionato da affrontare è la serie B. Era sicuramente più facile salvarsi la scorsa stagione evitando certi errori e giocandosi la salvezza con almeno 5 squadre al livello - ma anche al di sotto - di quello della Cremonese, piuttosto che affrontare un campionato come quello appena iniziato. Fin da subito ci ha fatto capire che la classifica non la fa il blasone della società, ma il lavoro, la determinazione messa in campo e la coesione del gruppo (in campo e fuori), che fanno la differenza.

Mi dispiace lasciare fuori qualcuno, ma facciamo questo lavoro. Credo sia molto meglio avere le alternative che non averle, vengo pagato per fare delle scelte”…”Sono l’allenatore di questa società, ci sono potenzialità tecniche importanti e dovrò essere bravo a coinvolgere tutti quanti. Le partite si vincono nei secondi tempi, anche con chi è fuori e va dentro”.

Ovviamente non si poteva non parlare del ‘problema’ della rosa troppo ampia  di cui tanto si è discusso e scritto in precedenza. Stroppa vede il ‘bicchiere mezzo pieno’ ed è sensato ancor prima che lodevole. Allo stesso tempo mette le mani avanti per chi, per ovvi motivi tecnici o tattici, si ritroverà a sedersi il più delle volte in panchina ed in questo dovrà essere bravo, così come lo dovrà essere nel riuscire a coinvolgere tutti. Questo sarà òa chiave fondamentale del successo.

Zeman è stato un mio maestro, ma io non sono Zeman. Vorrei che si parlasse delle mie esperienze precedenti e senza fare confronti con Ballardini”.

Imporre la propria identità è un passo importante ed essenziale per costruirne una anche alla squadra, c’è chi mobilità ‘amicizie illustri’ e chi si nasconde dietro ‘fantasmi’. Un punto a suo favore.

Al di là del numero è l’atmosfera dello Zini che è bella: ho percepito un clima eccezionale e questo è sicuramente un vantaggio. Lo stadio è all’inglese e si presta, tutte le migliorie fatte sono lì da vedere ed è coinvolgente per gli spettatori che assistono alle partite, figuriamoci per chi le deve vivere e giocare

I tifosi, gli stadi, il senso di appartenenza alla maglia ed ai suoi colori, i cori, la passione sono ancora quel poco di vero e bello rimasto in questo mondo saccheggiato e sfregiato. Lo Zini e la Curva Sud Erminio Favalli, sono il cuore pulsante di una storia lunga 120 anni, che non mancherà mai di sostenere chi andrà in campo ed indosserà la maglia grigiorossa. Importante riconoscerlo.

Ci sono tante cose che ho in testa, ma poche da dare ai ragazzi. Mi preme soprattutto l’atteggiamento, l’equilibrio, la capacità di tenere il campo. Non è semplice perché non c’è tempo di poter sbagliare”…” Atteggiamento e cattiveria diventano fondamentali, dobbiamo essere il più coesi possibile”.

Le premesse per vedere una ‘nuova Cremonese’ ci sono, l’entusiasmo non deve scemare, anzi. A fronte di quanto (e come)  accaduto vien da pensare che per rispetto di tutti (e non per demeriti di chi lo ha preceduto) avrebbe avuto più senso fosse arrivato fin dal giugno scorso. Ma quello che è stato è passato, ora quello che conta è rimettersi in marcia tutti insieme, per raggiungere un traguardo importante, sperando di poterci godere il viaggio. Benvenuto mister Stroppa, non ci deluda.

Daniele Gazzaniga


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commenti


Alberto

21 settembre 2023 15:22

Il tempismo nel cambio d'allenatore lo trovo giusto, era inevitabile, la scelta del nome opinabile, viene privilegiato soprattutto il curriculum, i risultati ottenuti negli anni, si guarda ben poco al modo di allenare, al sapersi adattare alla rosa e ai giocatori a disposizione, senza inutili integralismi tipo Alvini, se si è predisposti al gioco piuttosto che all'utilitarismo. Per il bene della Cremo e di tutti noi speriamo che l'abbiano azzeccata