8 giugno 2023

Palla in curva: primi rumors di mercato (in uscita). La Cremonese vista dall'obiettivo di Betty Poli (Scatti grigiorossi)

A circa un mese dal raduno grigiorosso, che anticiperà di circa una settimana il ritiro pre campionato di Pejo - dal 15 al 29 luglio - i tifosi grigiorossi restano in attesa di notizie riguardo all’eventuale permanenza di Ballardini sulla panchina della Cremonese. 

Notizie che dovrebbero arrivare entro il prossimo fine settimana, nel frattempo circolano le prime voci su eventuali sostituti, l’ultimo per apparizione l’ex Pisa D'Angelo.

Quello che serve e quello che è stato chiesto molto chiaramente ed a gran voce dai tifosi grigiorossi, è un progetto serio nel segno della continuità - non solo quella dirigenziale già mal digerita dai tifosi grigiorossi - per recuperare un parte del rispetto e della credibilità persa per strada dalla società in questa stagione. 

Partiamo con una buona notizia: i grigiorossi Lochosvhili e Quagliata sono stati convocati rispettivamente dalla nazionale della Georgia e nella nazionale azzurra U21. Due giocatori che potrebbero fare bene anche nella prossima stagione di serie B.

Arrivano anche i primi rumors da ‘radio mercato’ relativi ad un paio di giocatori di proprietà della Cremonese. 

Su Dessers (contratto in scadenza nel 2027) si sarebbero fatti avanti i Glasgow Rangers con un'offerta che al momento non soddisferebbe la società grigiorossa, anche se è difficile che l'attaccante belga-nigeriano resti a giocare in serie B a fronte di offerte da top team, che però dovrà sborsare più dei 6 milioni di euro versati dalla Cremonese lo scorso giugno per portarlo a Cremona. 

Più concreto pare l'interessamento per Valeri (contratto in scadenza giugno 2024) da parte del Genoa, fresco di promozione. Un affare che potrebbe interessare anche Vasquez e Galdames, tornati in rossoblu, ma che Ballardini riaccoglierebbe a braccia aperte. . 

Oggi a scambiare due chiacchiere c'è una tifosa molto speciale, che vive e trasmette la sua passione per i colori grigiorossi, attraverso l'obbiettivo della sua macchina fotografica.

Lei è Betty Poli, in arte 'Scatti grigiorossi', che è diventata quasi ‘la mascotte dei tifosi grigiorossi’, che dagli spalti  non perdono occasione per salutarla e chiederle una fotografia. 

Alla sua stagione in serie A, ne ha scattate tante ed in ogni stadio, immagini che fanno sorridere, fanno emozionare, ma soprattutto rendono merito ad un tifo che in questa stagione è stato meraviglioso ed è stato veramente il 12 uomo in campo a fianco della squadra.

D: Ciao Betty, raccontaci come è nata la passione per la fotografia, che poi è diventato anche il tuo lavoro

B: "Mia madre negli anni ‘70 aveva una macchina fotografica a soffietto, mio padre la cinepresa, entrambi facevano i tipografi, sono nata nel mondo della stampa… La mia prima macchina fotografica è stata una Polaroid istantanea, regalata a 13 anni,  adoravo vedere l’immagine dopo lo scatto. Dopo qualche anno sono passata alla reflex, e pian piano a farmi tutto il corredo. Lavorando con i miei genitori ho imparato ad usare la camera oscura e a vedere l’immagine apparire magicamente sulla carta, come faceva la mia Polaroid".

D: Arriviamo all'altra grande  passione, la Cremonese. Quando e come è nata?

B: *Mio padre (classe’21) andava allo stadio quando la curva era ancora di terra, non ricordo chi mi ci abbia portato la prima volta; ho invece un ricordo nitido di me e la mia amica Daniela, con altri nostri amici, soffocate dai fumogeni e della bandiera grigia con il cuore rosso cucita dalla sarta”.

D: Come vivi la partita in campo tra dovere e piacere?

B: “Allo stadio sono sempre sotto la sud, il mio collega è sotto la nord, spesso canto insieme alla curva, è come essere con loro, peccato che ci separi il plexiglass, in altri stadi, come con la Spezia, i tifosi sono praticamente in campo. 

D: Quando è stata la prima volta che sei scesa in campo allo Zini da fotografa?

B: “La prima volta che sono andata in campo a fotografare la Cremonese ero da sola, avevo già fotografato altri sport, ma mai il calcio, ma per ogni cosa e per chiunque c’è una prima volta, la difficoltà iniziale stava nel capire gli spazi in cui muoversi e nell’interagire con i colleghi, di donne in campo non ce ne sono molte, probabilmente sarà sembrata una cosa strana sia a loro che ai tifosi, ma col tempo sono diventata parte dello Zini. La fotografia sportiva mi ha sempre appassionato, se poi lo scatto parte dal cuore non può che trasmettere emozione, non ho tecniche o trucchi particolari, spero sempre di trovarmi nel posto giusto al momento giusto. Le mie fisse sono di non riuscire a stare seduta e ferma, a Napoli per due volte mi hanno obbligato ed è stata una sofferenza. Anche il cavalletto non è mio amico, preferisco farne a meno”.

D: Come gestisci sui social i tuoi tantissimi scatti?

B: ”Dalla serie B ho creato la mia pagina ‘Scattigrigiorossi’ collaborando con Mino Boiocchi, insieme copriamo campo e controcampo, ci conosciamo da molti anni, da lui ho imparato moltissimo, è stato ed è il mio maestro (e non si ha mai finito di imparare quando frequenti persone più grandi ed esperte di te), ha 40 anni di professionismo alle spalle e un amore smisurato per Cremona, e anch’io che non ci vivo da trent’anni ho la mia radice ben salda che mi ha riportato qui a lavorare. Insieme lo scorso anno abbiamo fatto il libro fotografico sulla scalata in serie A”. 

D: Dal campo alla curva. Che rapporto si è creato con i tifosi?

B: “Dal mio primo scatto sono stata molto attratta dal pubblico, dai colori delle bandiere, dai cori, dai bambini e dalle sciarpe che sono una parte essenziale della partita, nel periodo del Covid era una tristezza il silenzio surreale rotto solo dalla voce dell’allenatore e dei giocatori e il vuoto intorno non dava giustizia allo sfondo di ogni immagine. Pian piano ho conosciuto chi stava oltre il campo e pian piano sono finiti tutti nel mio obbiettivo, chiamandomi o bussando sul plexiglass che oltre ad essere un muro divisorio ha il riflesso di tutto il campo con cui devo lottare. Pian piano io ho conosciuto loro e loro me, in un paio di occasioni in passato mi hanno aiutato come da Lamezia a Crotone portandandomi sui loro mezzi, quest’anno non ho perso una partita, ho fatto 4 trasferte con i tifosi in pullman andando comunque in campo, il viaggio è di sicuro più lungo e c’è il rischio di arrivare tardi, ma ti da modo di scaldare la voce prima della partita, mi sono sempre divertita, amo la Cremo quanto loro”.

D: Quale è stato lo scatto più emozionante a cui sei legata?

B: “Lo scatto più emozionante è stato di sicuro il gol di Scarsella che ci ha portato in serie B sotto il diluvio, mi ricordo tutto perfettamente. A fine partita sono andata nello spogliatoio e ho dimenticato il teleobiettivo in campo per un’ora, poi non lo trovavo più, un colpo dopo una gioia, ma un mio collega l’aveva riconosciuto e consegnato al guardiano”.

D: Quali sono le foto conservi nel tuo album dei ricordi? 

B: “Le foto pìù belle sono quelle dei due passaggi di categoria, prima a Cremona poi a Como, l’emozione dei giocatori e di tutti i tifosi, dallo stadio alla piazza e gli sguardi dei bambini che seguono la Cremonese. Passare dalla C alla B è stato un bel salto a livello di foto, passare in A era un sogno che si è avverato ma che mi ha immediatamente preoccupato, il passaggio alla Lega A è complicato, è difficile comunicare, la mia insistenza e la mia tenacia mi sono state d’aiuto, alcuni miei ex colleghi purtroppo non hanno avuto la possibilità di solcare i campi della Serie A, io sono riuscita a fotografarli tutti".

D: Poco tempo fa sei tornata in curva dopo tanti anni. Che emozioni hai provato?

B: “Per Cremonese Spezia non ho avuto l’accredito per problemi con la lega, mi è stato offerto un posto in ogni settore ma dove godermi di più la partita se non in curva? Non ci entravo dal ‘95, vederla dal campo ed entrarci è un’emozione indescrivibile, ho fatto parte della sciarpata, che  mi piace tantissimo fotografare, la sciarpa me l’ha prestata una ragazza perchè io non l’avevo portata e lei è rimasta senza, ho parlato con tantissime persone, ho cantato e sventolato un paio di bandiere e mi sono goduta la vittoria”.

D: Quale sarà secondo te il futuro della Cremonese.

B: “Il futuro di questa Cremonese non lo posso sapere, di sicuro bisognerebbe fare cambi radicali che la società non credo sia disposta a fare, penso che ci sia poco dialogo tra la società e chiunque segue la squadra.

 

Daniele Gazzaniga


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