11 gennaio 2023

Tutto tace, Alvini resta al suo posto. Un altro rigore netto negato: la società cosa fa?

Se non ci fosse da piangere, verrebbe pure da ridere. Chi tace acconsente, o comunque fa orecchie da mercante. E’ la strategia della società grigiorossa, rispetto alla posizione di Alvini dopo la figuraccia di Verona, culmine ultimo di quella che avrebbe dovuto essere la ‘remuntada’ spagnola e che si è invece rivelata in una ‘rigulada’ cremonese.

La partita (decisiva a tutti gli effetti per restare in corsa per salvarsi), ha visto in campo undici giocatori che hanno condiviso solo la maglia (purtroppo), ma non certo un’idea di calcio, un obiettivo, la volontà di portare a casa una vittoria fondamentale.

Ancor peggio è stata la conferenza stampa che ne è succeduta e che forse era il caso di evitare per portare rispetto ai tifosi giunti a Verona, ma anche quelli che sono restati a Cremona a fumare di rabbia.

Va bene la diplomazia e la necessità di limitare i danni difendendo l'indifendibile (o gli indifendibili), ma fare passare la sconfitta di ieri, come un incidente, è stata mancanza di rispetto per la maglia e per i tifosi, che in fondo delle scuse se ne fanno poco e niente, restano solo parole.

Ancora una volta si è preso un gol su un errore dei centrali, ancora una volta si è preso un gol in contropiede (mentre si era 10 contro 11 con Bianchetti fuori dal campo) su una ripartenza neanche a metà del primo tempo, ancora una volta la scelta del modulo (fosse solo quello) non ha pagato, ancora una volta Zanimacchia è stato schierato come trequartista tutto campo.

L’ultimo ‘ancora una volta’ però lo spendo per l’ennesimo rigore negato alla Cremonese: Abbattista al VAR (o in campo) per la Cremonese è una certezza in merito. 

Questo signore è quello che nel 2017 negò un rigore nettissimo alla Cremonese contro il Palermo e fece andare su tutte le furie Tesser in conferenza stampa. 

In panchina non c’è più Tesser (purtroppo), ma a fronte dell’ennesimo errore arbitrale che la Cremonese deve subire, o Alvini picchia i pugni sul tavolo in conferenza stampa, o lo faccia la società ed apertamente. Il buonismo e la totale sudditanza verso la classe arbitrale e la Lega può essere (per la Cremonese) un'ulteriore beffa.

Sabato allo ZIni, arriva il Monza di Galliani e Berlusconi la cui strategia di mercato sta pagando ampiamente la scelta di non rivoluzionare la squadra dopo la promozione in serie A agendo soprattutto sul mercato italiano. In realtà il Monza aveva cominciato anche peggio della Cremonese, ma la società ha esonerato Stroppa dopo ‘sole’ 5 sconfitte consecutive’ (settembre 2022) mettendo al suo posto il giovane ed esordiente Palladino. Fortuna? può essere, ma almeno le tempistiche hanno pagato.

Intanto oggi ai grigiorossi è saltato il giorno di riposo: da quanti decenni non si vede a Cremona un ritiro prima di una partita importante a fronte di una prestazione deludente? Forse decenni, il nostro centro sportivo è un gioiello invidiato da tutti, un gioiello, ma una scampagnata fuori porta avrebbe potrebbe aiutare a ricompattare il gruppo ad isolarlo, permettendo di isolarsi in un momento così delicato. 

Daniele Gazzaniga


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commenti


Pasquino

11 gennaio 2023 07:26

Inadeguati incapaci ignavi silenti
Cremona si merita un padrone così