L'ultima sera del Cicero di Soncino. Il locale chiude perché è finita la classe media. Magari, il patron Imberti a breve ci sorprenderà...
Il Cicero di Soncino, è, o meglio, era (sabato 15 marzo, dopo l'ultima grande notte soncinese, chiuderà i battenti, lo storico locale soncinese) anche "La Terrazza", vale a dire: la ciliegina sulla torta, unica, magica, intrigante, forse per l'aria fresca del Parco dell'Oglio, oppure, per i meravigliosi fiori di mamma Piera, o per gli splendidi murales o per i tavolini colorati, il valore aggiunto, estivo, terrazzato, di una location che ha fatto la storia della nightlife italiana. E come hanno scritto sul sito internet, Brescia Today, andiamo a leggere, cosa succederà sabato, nel PopBorgo soncinese: "Adiós amigos, stavolta è proprio il caso di dirlo: crocevia di generazioni e di sperimentazioni (sociali e gastronomiche) e da sempre nel cuore delle terre basse ai confini tra le province di Brescia, Bergamo e Cremona, dopo 30 anni di buena comida, fiesta y tequila, l'inossidabile Cicero di Soncino si prepara alla sua ultima sera. Sabato 15 marzo, ormai è deciso: dalle 22 all'alba andrà in scena la fiesta final, l'ultimo atto di una carriera di movida e ristorazione inaugurata nel settembre del 1994, da un'idea di un gruppo di amici che oggi definiremmo giovanissimi (i più esperti avevano 23 anni) e proseguita nel tempo con la militanza di Luca Imberti, 55 anni compiuti a ottobre e che del gestire (e preparare) locali ha fatto una ragione di vita. "Di locali ne ho passati almeno 8 – rivela – e ne gestisco ancora due, oltre al Cicero anche il Siseroshi, locanda giapponese a Scarpizzolo di San Paolo, più il food truck Pedro. Ma il Cicero, che è stato il mio primo amore, rimarrà sempre il mio preferito. Chiudo perché è finita la classe media... Eh già, ha ragione Imberti, dagli anni Novanta a oggi sono cambiate tante cose, siamo più poveri: in tutti i sensi. Il Cicero ha fatto epoca, ci faceva sentire speciali... e ci mancherà un sacco. Ma nella Bassa, un tipico ristorante gastroculturale messicano, mah... manca. E chissà, magari, un giorno, Luca Imberti ci sorprenderà, lanciando un'altra avventura "messicaneggiante"...
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