Mister De.Co Antonio Bonetti (ah... come ci mancano le "Gnocche Cremasche") esalta la trippa di Cazzamali, scrittore, con la Schira, del "Libro delle Frattaglie"
"Carramba che sorpresa: a Romanengo dal macellaio Cazzamali, quattro tagli di trippa con esofago, per superba zuppa di "trippa e fagioloni bianchi".
Così postò via social, nei giorni scorsi, lo chef, in pensione (ah ... come ci mancano il Bistek e le 'Gnocche Cremasche'!), ma non troppo, Antonio Bonetti, tra le altre cose, storico, ricercatore appassionato e, preparatissimo membro della commissione De.Co, guidata dall'assessore Franco Bordo, che appunto ha concretizzato le Denominazioni Comunali per il Mostaccino, i Tortelli Cremaschi e il Nobile Salame Cremasco. Quindi, per le vostre carni, pezzi pregiati compresi, a Romanengo, Cazzamali, beh vale più di una visita. A proposito, Franco Cazzamali (pure lui "Mister De.Co) e la scrittrice, giornalista, critica gastronomica e Gran Maestra del Tortello Roberta Schira, beh alla grandissima hanno scritto, per la casa editrice Vallardi, "Il Libro delle Frattaglie": "Animelle, bottarga, cervella, creste, cuore, fegato, guance, lingua, milza, omento, orecchie, piedini, polmone, rognone, testa, testicoli, trippa, zampe. Questo libro, il punto di riferimento assoluto sulle frattaglie e sul loro uso in cucina, si propone innanzitutto di far conoscere il quinto quarto in tutti i suoi aspetti. Sfatando i luoghi comuni, i due autori – lei scrittrice, giornalista e critica gastronomica, lui autorità assoluta in fatto di carne – ci dimostrano quanto le frattaglie siano sane, nutrienti e sostenibili. Grazie alle oltre 350 ricette, attinte dalla ricchissima tradizione italiana ma arricchite anche da proposte innovative di chef, il libro esplora un patrimonio di gusto trascurato da troppi amanti della buona tavola, da riscoprire e valorizzare". E in merito al mistico "Libro delle Frattaglie", il critico, opinionista e scrittore Camillo Langone ha scritto: "è il primo repertorio sistematico e completo sull'argomento. Mai nessuno aveva osato tanto". Mentre la pubblicazione, per Aldo Cazzullo è "Un volume prezioso".
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