3 ottobre 2025

"L'amore è un uccello ribelle", la passione di Carmen apre stasera la stagione lirica del Ponchielli

Su il sipario. Ore 20 il palcoscenico del teatro Ponchielli ospiterà il dramma di fuoco e passione di Carmen.  Opéra-comique in quattro atti. Musica di Georges Bizet su libretto di  Henri Meilhac e Ludovic Halévy, da una novella di Prosper Mérimée (replica domenica 5 ottobre, ore 16). Recitativi musicati da Ernest Guiraud. Prima rappresentazione assoluta: Parigi, Opera-Comique, 3 marzo 1875. Prima rappresentazione a Cremona stagione di Carnevale 1886. 

Personaggi e Interpreti. Carmen, Emanuela Pascu (I), Emilia Rukavina (II); Don José, Joseph Dahdah ; Micaëla,  Rocio Faus (I), Alessia Merepeza (II); Escamillo, Pablo Ruiz;  Mercédès,  Aoxue Zhu ; Frasquita,  Soraya Méncid; Moralès, Matteo Torcaso; Zuniga, Nicola Ciancio; Dancairo, William Allione e Remendado, Gianluca Moro.

Sergio Alapont guiderà l’ Orchestra I Pomeriggi Musicali. Maestro del coro: Diego Maccagnola, Coro OperaLombardia. Maestro del coro voci bianche: Mario Mora, coro voci bianche I piccoli musici di Casazza

La regia è di Stefano Vizioli . Coreografia e assistente regia: Pierluigi Vanelli. Scene di Emanuele Sinisi.  Costumi di Annamaria Heinrich . Luci  di Vincenzo Raponi ; progetto di videomapping e visual art:  Imaginarium Studio

Si tratta di nuovo allestimento. Una coproduzione: Teatri OperaLombardia, Teatro Comunale “Pavarotti-Freni” di Modena, Teatro Municipale di Piacenza, Teatro “Alighieri” di Ravenna

LA TRAMA

Atto I

1820, Siviglia. In una piazza all'alba giunge una fanciulla in cerca del giovane dragone don José; il sergente di ronda cerca di attaccare discorso con lei, ma poco dopo viene annunciato il cambio della guardia. La piazza si riempie di militari e giovanotti che attendono l'arrivo delle sigaraie della fabbrica poco distante; tra di essi c'è don José, il quale dice al tenente Zuniga che, per quanto graziose esse siano, egli non ha occhi che per Micaela, una giovane orfana cresciuta da sua madre come una figlia. Suona una campana: la folla di uomini anticipa l'arrivo delle operaie. Per ultima viene Carmen, bella zingara sospettata di contrabbando che diventa centro dell'attenzione generale quando canta una sensuale Habanera. Una citazione del motivo del fato la porta faccia a faccia con Don José, che pare non notarla. Carmen gli lancia un fiore e corre in fabbrica, lasciandolo a raccoglierlo proprio mentre torna la fanciulla di poco prima, che si rivela essere proprio Micaela; ella porta a José soldi e notizie di sua madre. La donna, ormai anziana e preoccupata per le sorti del figlio, lo supplica di maritarsi con Micaela; il giovane ne sarebbe ben lieto. Urla dalla fabbrica interrompono l'idillio. Una sigaraia è stata accoltellata in seguito a una lite per futili motivi: alcuni giurano che la colpevole sia Carmen, mentre altri la difendono. Zuniga cerca di capire cosa sia successo, quindi invia José all'interno, che ne esce portando con sé Carmen; Zuniga ne dispone l'arresto. Rinchiusa in cella e legata, Carmen esorta José a lasciarla andare, dapprima cercando di impietosirlo; poi, notando la sensibilità del giovane al suo fascino, esercita tutte le sue arti seduttive, riuscendo infine a farlo invaghire. José è indotto ad allentare i nodi e permette che la zingara si liberi dandogli una spinta e correndo via, aiutata dalla folla che trattiene i soldati.

ATTO II

Osteria di Lillas Pastia, è trascorso un mese. Lì Carmen danza e canta con le amiche Mercedes e Frasquita. Arrivano Remendado e Dancairo, due contrabbandieri che chiedono l'aiuto di Carmen per i loro affari illegali; la zingara tuttavia rifiuta di aiutarli. Entra Zuniga, che cerca di sedurre Carmen, ma viene interrotto dall'arrivo del celebre torero Escamillo. Anche il torero si fa sedurre da Carmen, che però respinge entrambi gli spasimanti. Confidandosi con le amiche, Carmen confessa di essersi innamorata di José, il quale per averla aiutata a fuggire è stato incarcerato e degradato a soldato semplice, e attende che lo rilascino. Il giovane arriva subito dopo, e rimasto solo con Carmen le confessa il suo amore . La zingara inizia allora a danzare per lui, ma la loro passione viene interrotta dalla tromba che chiama i soldati all'appello in caserma. José vorrebbe rientrare per non subire ulteriori punizioni, ma la possessiva Carmen lo minaccia di abbandonarlo se non rimarrà con lei: a nulla valgono le struggenti dimostrazioni d'amore del soldato. Arriva a quel punto Zuniga, certo di trovare José presso l'osteria; il soldato, indovinando l'attrazione del suo superiore verso Carmen, si ribella e lo sfida a duello, ma la zingara chiama in aiuto i contrabbandieri che li separano. Ormai compromesso, José non può far altro che unirsi a Carmen e ai fuorilegge fuggendo dall'osteria. 

ATTO III

L'atto terzo si apre sulle montagne. Carmen e José, che vivono ormai da mesi nell'illegalità, litigano frequentemente e la loro relazione è agli sgoccioli: l'uomo mal sopporta la dura vita da fuorilegge, e lei gli rimprovera questa scarsa propensione. Mentre José monta di guardia, Carmen si unisce a Mercedes e Frasquita nella lettura dei tarocchi.  Le carte predicono a Carmen una morte vicina; a Josè toccherà lo stesso destino, poco dopo lei. Poco dopo arriva Micaela, venuta di nuovo a cercare don José: la fanciulla, di nascosto, assiste all'arrivo di Escamillo, che per poco non viene ammazzato da una fucilata di José. Non sapendo di essergli rivale, il torero gli confida di non aver mai dimenticato Carmen e di essere venuto a offrirle di diventare la sua donna, coprendola di onori e ricchezze. José impazzisce di gelosia e i due si sfidano a duello, ma vengono divisi da Carmen. Micaela viene trovata nascosta tra le rocce e implora José di tornare con lei da sua madre, che desidera rivederlo e perdonarlo. Carmen, tuttavia, lo avverte che se dovesse lasciarla lei cederebbe alla corte di Escamillo e andrebbe via con lui. José sta per cedere, ma Micaela gli rivela che la madre è in punto di morte: a quel punto egli la segue, ma prima di andarsene giura vendetta a Carmen che lo sfida con uno sguardo provocante, quindi se ne va con Micaela affranto dalla gelosia e dal dolore.

ATTO IV

Plaza de toros a Siviglia. Carmen è ormai la donna di Escamillo. Arriva il giorno della corrida, la folla, fra i tanti venditori ambulanti, attende il torero. Carmen è in procinto di recarsi allo spettacolo.  Mercédès e Frasquita, però, la avvertono che Don José è nei paraggi e la sta spiando nascosto tra la folla. Carmen decide di non mostrarsi impaurita e lo incontra. La piazza si è ormai svuotata; nonostante il suo rancore, José la supplica ancora di tornare con lui promettendole di accettare la vita avventurosa che lei desidera. Lei rifiuta con disprezzo poiché vuole sentirsi libera come è sempre stata. Di fronte alle minacce di morte che l'uomo arriva a farle, lei gli getta addosso l'anello che le aveva donato mesi prima, scatenando la sua collera. Mentre la folla applaude il trionfo di Escamillo, accecato dall'ira José uccide Carmen con una pugnalata; uscendo dall'arena, la folla lo trova col cadavere della sua amata tra le braccia. Gridando dolorosamente il nome di Carmen. José confessa il suo crimine. Si consegna ai gendarmi, gettandosi sul corpo dell'amata.

musicologo

Roberto Fiorentini


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