"La Stradivari non si vende, resta sul Po". Gli altri battelli da crociera se ne sono andati. Il capitano Landini: viaggio tra Guareschi e Ligabue
"Il Covid ci ha massacrato, ma no, non si vende niente. Per l'amor di Dio”. Giuliano Landini, 58 anni, capitano e armatore della motonave Stradivari, storico battello da crociera, assicura: la sua imbarcazione, e lui con lei, non lascera' il Grande fiume
La Stradivari è l'ultima del suo genere rimasta lungo il Po dopo che, una dopo l'altra, hanno gettato la spugna due navi tedesche, la River Cloud e la Casanova, la francese Michelangelo e la svizzera Venezia. L'allarme era stato lanciato a febbraio: il coronavirus ha azzerato il turismo fluviale e messo in ginocchio la Stradivari tanto da costringerla ad alzare bandiera bianca. “Nel 2020 sono saltati molti eventi", spiega Landini. Ai mancati introiti si sono aggiunti "i costi fissi di manutenzione, 70-80 mila euro all'anno. Qualcuno ha pensato di pubblicare un avviso on line sulla cessione della Stradivari. Proposte ne sono arrivate, ma lontanissime, il 30 per cento circa, dal valore effettivo dell'imbarcazione asseverato in una perizia. Con quella somma al massimo ci si vende le eliche, ma quelle sbeccate perché quelle nuove le tengo io. Fatto sta che le persone interessate non si sono fatte avanti”. Risultato: “La Stradivari resterà sul Po, va avanti alla grande, sicuramente per tutto il 2021 e per altri diversi anni ancora. Non ci ferma nessuno”. Non ammainerà la bandiera nemmeno il suo nocchiere. “Navigare sul Po non è facile, bisogna conoscere i suoi segreti ma anche i suoi rischi”. Quell'anima, quel fascino, spesso nascosto, imparati dal padre, Giuseppe. Il capitano Landini, che il primo giugno, dopo 42 anni di servizio, andrà in pensione dall'Aipo (Agenzia interregionale per il Po), non è stanco di essere al timone. Stanco, invece, lo è del fiume, rimanendo in tema, di discorsi sul rilancio del Po. “Tante parole, pochi fatti. Durante una videoconferenza, poche settimane fa, con il sindaco di Cremona e i rappresentanti di altre istituzioni ho picchiato forte. Siamo stufi della burocrazia, dei soldi buttati e di chi si riempie la bocca con il Po. E' inutile farsi belli con lui, è inutile organizzare convegni su convegni per poi restare sempre al punto di partenza”.
La minaccia, per fortuna rientrata, dell'addio della Stradivari, la più grande imbarcazione per acque interne d'Italia (62 metri di lunghezza, 10 metri di larghezza e 511 tonnellate di stazza lorda per una capienza di 400 persone), sarebbe stata un duro colpo per il turismo fluviale. Invece, dopo una lunga pausa, lo splendido battello è salpato, nel pieno rispetto delle regole anti Covid (numero di posti limitato e pranzo rigorosamente all'aperto), il 9 maggio. “La prima uscita è andata molto bene”, dice Landini. E' già stato messo in calendario il medesimo programma per tutte le domeniche del mese, oltre a martedì 2 giugno (info e prenotazioni: 3355293930 o www.motonavestradivari.it). Dopo l'imbarco a Viadana o Boretto, in base ai livelli idrometrici, l'escursione inizierà risalendo il Po in direzione Brescello per poi ridiscendere verso Gualtieri e Guastalla, le terre di Giovannino Guareschi, Peppone e don Camillo. Si visitano piccoli gioielli come la Casetta sulle rive del fiume dove Ligabue si ritirò a dipingere per un lungo periodo della sua vita. Il viaggio è accompagnato dal commento appassionato del capitano Landini. Non è un caso se sono stati lui e la sua Stradivari i primi a passare, il 23 marzo 2018, tagliando il nastro tricolore, dalla conca di Isola Serafini, l'opera che ha reso di nuovo navigabile il Po da Piacenza al delta sull'Adriatico in entrambe le direzioni.
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