"Sublime ora d'amor", il canto di Chénier commuove il Teatro Ponchielli. Applausi alla regia di Cigni
Il cuore. Sì proprio il cuore pulsante dell’amore. Forza che sprigiona sentimenti che valicano gli stereotipi comuni e danno vita. Fuoco. Calore. Passione alla melanconica vicenda umana di Andrea Chénier, opera in quattro quadri di Umberto Giordano (libretto di Luigi Illica) firmata dal regista Andrea Cigni. Da oggi in scena al teatro Ponchielli nella Coproduzione Teatri di OperaLombardia, Teatro Verdi di Pisa, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Sociale di Rovigo.
Nulla è più evidente nella regia di Cigni dell’affermazione che la passione travolgente tra il poeta francese e la contessina Maddalena è il vero motore di ogni avvenimento che si srotola sul palcoscenico. Tutto supera. Tutto travolge a partire dalla tempesta sociale della Rivoluzione giacobina. Ai tradimenti politici. Alle bassezze umane. Al furore di un popolo contro chi lo governa. Già, perché, quando la politica finisce: è sepolta dalla Storia. E quanto svanisce il misero odio non diventa che un fatto minimo di un singolo. Irrilevante. Perfino la poesia epica si inchina; anzi si deve inchinare al sentimento. Resta, invece, a brillare nel cielo: solo e soltanto l’amore. Quello limpido. Infinito. Disperato e assoluto. Immortale. Che non fa distinzioni di sorta. Che ha in sé il potere di addomesticare ogni altra passione. Di ergersi, come stella polare, anche e dopo la morte fisica.
Cigni, per tutto questo, sceglie un allestimento storico. Rispettoso della tradizione. Dei costumi d’epoca. Delle suggestioni dell’opera di quel tempo. Lo fa convintamente. Affrescando quadri di insieme di grande intensità. Si riserva un palcoscenico scarno e ferocemente drammatico nell’ultima scena d’amore e di morte a sublimazione del sacrificio degli amanti.
L’Orchestra I Pomeriggi Musicali accompagna precisa i tratti di racconto. Canta felice nei momenti di lirismo. Dimostra, ancora una volta, la sua versatilità in qualsiasi tipo di repertorio. Francesco Pasqualetti, sul podio, non si dimentica del sinfonismo wagneriano (Tristan und Isolde) che Giordano ha applicato a una storia che così tanto, ricorda lo sventurato amore di quella coppia immersa in un lontano Medioevo. Evidenzia i passaggi del dramma sottolineando i gradi di innovazione tecnica e di novità espressività affettiva dell’autore del Tristan trae il giusto suono anche nei brani più coloristici e di ambientazione con tocco pulito.
La coppia Angelo Villari (Andrea Chénier) e Maria Teresa Leva (Maddalena di Coigny). Non delude le attese, prima quelle di Cigni. Poi quelle del pubblico. Villari è l’interprete ideale per la lettura del regista. Voce importante. Calibrata in tutti i passaggi di registro, ma soprattutto con una drammaticità forte. Matura. E commovente. Maria Teresa Leva, non è da meno. E unisce alla bellezza del suono una recitazione accattivante. Espressiva e intesa.
Angelo Veccia è un Carlo Gérard che si cala nella parte del servo rinnegato con profondità di spirito. Aiutato da una voce altrettanto scolpita.
Bene ed amalgamato perfettamente tutto il resto del cast.
Alessandra Palomba (La Contessa di Coigny/Madelon), Alessandro Abis (Roucher), Shay Bloch (Bersi), Fernando Cisneros (Pietro Fléville/ Mathieu), Marco Miglietta (Un Incredibile/ L'Abate poeta), Gianluca Lentini ( Fouquier Tinville) e Davide Cucchetti (Il maestro di casa/Dumas).
Il Coro Operalombardia, affidato al maestro Massimo Fiocchi Malaspina, si rivela uno strumento perfetto soprattutto in un’opera come questa dove l’apporto corale è fondamentale nelle scene di genere
Pregevolissime le scene di Dario Gessati e i costumi di Chicca Ruocco : la citazione del famosissimo dipinto ‘La Libertà che guida il popolo’ del pittore Eugene Delacroix è fin troppo lampante. Com’è prezioso il suo inserimento nel contesto storico dell’opera di Giordano.
Chiudono la locandina: le coreografie di Isa Traversi; le luci di Fiammetta Baldiserri. Assistente alla regia è stato Luca Baracchini; assistente alle scene Maddalena Moretti e assistente ai costumi Federico Ghidelli.
Applausi: tanti e commossi.
Riconoscimento anche alle maestranze, al termine della lettura del comunicato sindacale, che annunciava la rappresentazione nonostante l’adesione allo sciopero odierno.
Si replica domenica 1 dicembre alle ore 15.30.
Servizio fotografico di Gianpaolo Guarneri (FotoStudio B12)
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