12 gennaio 2022

"Tenere conto della vaccinazione per decidere chi va in rianimazione": l'ASST si dissocia dalle dichiarazioni del medico cremonese Mario Riccio

"L’ASST di Cremona si dissocia da quanto dichiarato alla stampa dal Dr. Mario Ricco (Responsabile dell’UO di Anestesia e Terapia Intensiva Ospedale Oglio Po): si tratta di una iniziativa personale che non trova alcun fondamento nell’oggettività dei fatti".

Le dichiarazioni cui fa riferimento la presa di posizione dell'ASST sono quelle rilasciate ieri dal medico cremonese Mario Riccio, noto per aver assistito, anni fa, Piergiorgio Welby, malato di Sla, nella sua scelta di fine vita. "Non siamo nella crisi nera del 2020 - ha detto provocatoriamente Riccio -. Ma alcuni ospedali iniziano a scricchiolare. Per decidere a chi assegnare un posto in rianimazione sarebbe giusto tener conto anche della vaccinazione".

Oggi, dunque, la presa di posizione dell'ASST, che si dissocia dalle dichiarazioni e precisa "che presso le strutture dell’ASST di Cremona tutti i pazienti vengono presi in carico senza distinzioni e nel pieno rispetto del diritto alle cure sancito dall’Articolo 32 della Costituzione".

In un'intervista a La Repubblica Riccio ha affrontato una riflessione sulle logiche che devono guidare scelte difficili come quella di gestire i posti letto in situazioni di affollamento dei reparti. Situazioni che Riccio, come tanti primari di rianimazione, ha vissuto durante la prima ondata di Covid. Quando i posti mancano, ha spiegato, "la regola è dare la precedenza a chi ha più probabilità di farcela. Ma oggi questo criterio assume risvolti paradossali. Oggi di Covid muore solo chi vuole morire. Molti dei pazienti che curiamo sono giovani, hanno passato il primo anno di pandemia a negare il Covid e il secondo a rifiutare i vaccini. Accanto a loro c'è una parte di vaccinati con un'età molto avanzata e fattori di rischio importanti. Dare la precedenza a chi ha più chance di farcela vuol dire mettere i no vax davanti ai vaccinati".

"Le risorse per ora bastano - ha aggiunto -, ma non illudiamoci che siano infinite. Il presidente dell'Ordine dei medici di Napoli ha citato l'eventualità del triage etico, o codice nero. Di scegliere cioè a chi assegnare una risorsa purtroppo scarsa. Cosa diciamo a chi attende per operarsi di tumore, che il suo letto è bloccato da una persona che non si è voluta vaccinare? Come ha detto Mattarella, vaccinarsi è un dovere etico. A mio parere dovrebbe essere inserito nei criteri di priorità per le cure".

"La Siaarti, la Società italiana di anestesia, il 31 dicembre ha redatto un documento - ha concluso il medico - in cui ci chiede di spiegare con ragionevole insistenza l'utilità di alcune cure cui a volte il paziente no vax si oppone, ad esempio l'intubazione. Avrei preferito l'approccio opposto. Ad aspettare, mentre io cerco di insistere in modo ripetuto di fronte a una persona che per un anno non si è voluta vaccinare, c'è magari un altro paziente che invece desidererebbe essere salvato e al quale sto sottraendo un'opportunità di cura".

La foto di Mario Riccio è tratta dal sito ufficiale dell'Associazione Luca Coscioni.


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