1° gennaio 2003, vent'anni fa se ne andava Giorgio Gaber. 1971, quando cantò "I borghesi" al Ponchielli e venne bandito dal teatro
Il primo gennaio 2003, vent'anni fa se ne andava Giorgio Gaber al termine di una lunga malattia. Il cantautore milanese se ne andava lasciando un vuoto che nessuno è stato più in grado di colmare nel mondo culturale italiano. Dalla mezzanotte di ieri sera in streaming la Fondazione Gaber propone una lunga sequenza di filmati, canzoni, prosa e musica. La maratona "Tutto Gaber" sarà disponibile in free streaming per 24 ore sul sito e sul Canale YouTube della Fondazione, per consentire a tutti accesso libero e anche perché è soprattutto ai giovani che il lavoro divulgativo della Fondazione Gaber si rivolge.
La foto di Giuseppe Muchetti che proponiamo è quella di Giorgio Gaber al teatro Ponchielli di Cremona. Era il 12 febbraio 1988 e l'artista portò in scena “Parlami d'amore Mariù”, spettacolo il cui titolo deriva dalla celebre canzone di Bixio, scritto dal Signor G e dall'inseparabile Sandro Luporini. Come tutte le performance del cantautore e attore milanese fu un grande successo. Dal 1970, al Piccolo di Milano, Gaber ha portato in scena i suoi spettacoli fatti di parole, musica, politica, humor e cronaca. Per alcuni anni, Giorgio Gaber, fu però bandito dal teatro cremonese per volere dei condomini privati, allora ancora proprietari del Ponchielli (poi divenne comunale nel 1986 per volere del sindaco Renzo Zaffanella).
Era il 1971 e Gaber portò in scena un suo spettacolo (il primo del Signor G) in cui, tra l'altro, cantava una canzone di Jacques Brel, “les bourgeois” ("I borghesi"), che tradotta faceva così. “i borghesi sono tutti dei porci, più sono grassi, più sono lerci”. Figurarsi, simili parole nella chiusa Cremona, perdipiù in un teatro privato! Per un po' Gaber non potè esibirsi al Ponchielli. (m.s.)
Nella foto di Giuseppe Muchetti, Gaber al Ponchielli il 12 febbraio 1988
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