20 Aprile: "Adesso Basta!" Da cremona in oltre 200 per la Manifestazione nazionale di CGIL e UIL
Oltre 200 saranno le delegate e delegati di CGIL e UIL che dalla provincia di Cremona raggiungeranno, in pullman e treni organizzati, la manifestazione nazionale di Roma sabato 20 aprile.
"Dopo lo sciopero su base territoriale dell'11 aprile la mobilitazione prosegue come avevamo anticipato - dichiara Elena Curci, Segretaria Generale CGIL Cremona - "e non ci fermeremo finché le nostre richieste non saranno ascoltate".
Le richieste
Investimenti sul servizio sanitario nazionale per la tutela del diritto alla salute, riducendo le liste d'attesa, superando i divari e le disuguaglianze tra regioni, e tutelare le persone anziane e non autosufficienti; Zero morti sul lavoro, con la richiesta di formazione e addestramento, un sistema di qualificazione di tutte le imprese pubbliche e private e l'attuazione del coordinamento permanente tra le Aziende Sanitarie Locali e l'Ispettorato Nazionale del Lavoro; Una giusta riforma fiscale, superando la logica dei condoni, delle sanatorie e dei concordati, l'indicizzazione dell'inflazione e un fisco che sia realmente equo e progressivo; Salari giusti e in linea con l'inflazione, rafforzando la contrattazione, ma anche tramite la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario. Queste le richieste dei sindacati che manifesteranno in piazza a Roma sabato 20 aprile.
"La sicurezza nei luoghi di lavoro, il diritto alla cura garantito da una sanità pubblica e universale e una scuola moderna ed inclusiva sono valori basilari per un paese civile - incalza Germano Denti, Coordinatore Provinciale UIL Cremona - il governo non fa nulla in questo senso e si nasconde dietro slogan vuoti e promesse bugiarde".
"Per non parlare del fisco: lavoratori e pensionati sono sempre più pressati ed utilizzati come bancomat - prosegue Curci - l'evasione è di fatto legalizzata, e si continua con i favori per chi già ha di più, oggi non solo è insostenibile ma è fuori da ogni logica di buonsenso. Continuare a tassare meno il lavoro autonomo e le rendite finanziare rispetto al lavoro dipendente o ai redditi da pensione è assurdo".
"Saremo in piazza per la dignità del lavoro - concludono i sindacalisti - i lavoratori sono prima di tutto persone e per un futuro sostenibile del nostro Paese le nostre richieste sono necessarie. Dopo il 20 aprile non ci fermeremo, ma intanto invitiamo tutte e tutti ad unirsi a noi in questa piazza, per il lavoro, per le persone, per il Paese".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti