9 novembre 2024

35 anni fa la caduta del muro di Berlino. All'evento c'era anche Cremona con la musica di Rostropovich e il suo violoncello Stradivari

Il 9 novembre di 35 anni fa cadeva il muro di Berlino. Due giorni dopo c'era anche un po' di Cremona a celebrare l'avvenimento davanti al mondo: Mstislav Laopoldovich Rostropovic, che poi diventerà cittadino onorario della nostra città, con il suo violoncello Stradivari Duport suonò le suite di Bach davanti al famigerato Check Point Charlie e alle rovine del muro. Il grande pubblico e la storia lo ricorderanno sempre per quell'indimenticabile concerto improvvisato mentre veniva abbattuto il muro di Berlino. In quella notte del 1989 il mondo ha scoperto un mito. Suonò le suite di Bach. Prima quelle in maggiore, per testimoniare tutta la propria felicità, poi qualcuna in minore, per ricordare i caduti che tentarono invano di attraversarlo. Poi smise di suonare e, come lui stesso ha raccontato, si mise a piangere. Per gli appassionati di musica era già un mito, da molto tempo prima. E' nella storia di Cremona, la nostra città, che lo ha fatto cittadino onorario. Il 22 ottobre del 2002, nel corso di una solenne cerimonia svoltasi nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale, l’allora sindaco Paolo Bodini gli aveva conferito la cittadinanza onoraria “come segno di profondo rispetto e di grande ammirazione per un artista la cui personalità rivela una particolare assonanza con la sensibilità musicale e con le radici culturali della nostra terra”. 

Il legame tra l’indimenticabile maestro (strepitosa la facilità con cui andava a cercare le note arrampicandosi sulle corde del suo violoncello, l’intonazione immacolata, il suono inimitabile, corposo, spesso, teso, limpido, le sue arcate generose, ampie) e la città, da quel momento, non si è più interrotto: come non ricordare il suo emozionante concerto al Ponchielli.

Complice il fatto che, proprio all’ombra del Torrazzo, risiede il suo amico e liutaio greco-ungherese-cremonese Leonidas Rafaelian il rapporto con Cremona è sempre stato strettissimo.. 

Nel nome di questa amicizia, un legame profondissimo che li ha uniti per diversi decenni, nella primavera del 2006 Rostropovich era tornato in città per festeggiare la pubblicazione del libro “The life and connection of Leonidas Rafaelian”, volume che l’autore aveva scelto di dedicare proprio “al più grande genio musicale del XX e XXI secolo al violoncellista e direttore d’orchestra m° Mstislav Rostrpovich”. 

In quell’occasione, come era avvenuto anche per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria, era stato il violinista Sergej Krylov (che partecipò ai suoi funerali a Mosca) a regalare al grande maestro uno straordinario momento musicale. 

Rostropovich aveva voluto essere presente all'evento della caduta del muro. Aveva noleggiato un aereo a Parigi per arrivare a Berlino. Lui ha sempre amato la libertà. In nome della libertà abbandonò, nel 1974, l'Urss a seguito delle persecuzioni del regime, che lo teneva d'occhio in particolare per aver ospitato a casa sua per quattro anni lo scrittore Solzhenitsyn. Privato nel '79 della cittadinanza dal regime comunista, fu poi riabilitato nel '90 da Gorbaciov. Nel '91 corse a Mosca, entrando senza visto nel Paese durante il tentato colpo di Stato, per portare sostegno a Ieltsin, che nel '97 lo ha decorato "per meriti resi alla patria". 

Il 17 agosto del 1996 con la moglie istituì la Fondazione Vishnevskaya-Rostropovich con lo scopo di migliorare la salute dei bambini nella Federazione Russa e negli Stati dell’ex Unione Sovietica. 

«Ho sentito tutti ripetere che sono onorati di avermi qui - aveva commentato Rostropovich A Cremona in occasione della presentazione del libro di Rafaelian -, ma in realtà sono io che mi sento emozionato ogni volta che sono invitato a venire in questa città che è la mia vita perché tutto è musica». E Rostropovich con il suo violoncello Stradivari ha portato Cremona nella storia della unificazione delle due Germanie. 

 


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commenti


François

9 novembre 2024 20:06

Muro della vergogna lo chiamavano: la sua demolizione fu per me un'esperienza indimenticabile... Oggi sono vincenti i propositi di coloro che vogliono erigere muri ovunque: che tristezza!