Accardo, Petracchi e la sublimazione dell’arte. I due maestri insieme agli allievi della Stauffer nel secondo appuntamento concertistico dell’Accademia cremonese
Pochi giorni fa l'Inghilterra acclamava "God save the King". Appena usciti dal secondo appuntamento concertistico all'Accademia Stauffer di Cremona non si può che pensare a "God save Accardo e Petracchi". I due musicisti si sono infatti esibiti insieme ai propri allievi nel concerto (nel ricordo del compianto Rocco Filippini) che ha visto proporre la celeberrima Serenata no. 13 in Sol maggiore, "Eine Kleine Nachtmusik" di Wolfgang Amadeus Mozart, ed il Quintetto con pianoforte in La maggiore, op. 81 di Antonin Dvoräk.
Le occasioni per ascoltare dal vivo questi due "mostri sacri" della musica sono ormai rare e preziosissime, e sono dei veri manuali di stile, eleganza, interpretazione.
La formazione in quintetto di Eine Kleine Nachtmusik ha espresso tutta la freschezza matura del trentunenne genio salisburghese che compose questa serenata poco prima della sua partenza per Praga, tre mesi dopo la morte del padre Leopold che, peraltro, lasciò tutti i propri averi all'altra figlia Maria Anna, di fatto diseredando Wolfgang.
Negli stessi giorni di agosto di esattamente cent'anni dopo, Dvorak iniziava a comporre il bellissimo quintetto per pianoforte. La formazione ha saputo rendere giustizia alla complessa partitura colma di virtuosismi e respiri pesanti quanto le note. Bravi e concentrati gli allievi che hanno evidentemente gioito a poter suonare insieme ai propri docenti. Franco Petracchi e Salvatore Accardo sono due "ragazzini", incredibili nella propria semplicità, di grande esempio nella didattica internazionale. Petracchi ha suonato con la stessa concentrazione che avrebbe impiegato sotto la bacchetta di Karajan, divertendosi (la sua gioia di suonare ha travolto la sala) come un bambino al parco giochi. Accardo ha guidato l'ensemble (peraltro accompagnato al pianoforte da Maria Grazia Bellocchio) con raffinatezza e gusto impareggiabili. La sublimazione dell'arte ha trovato durante questo momento musicale vette di inarrivabile bellezza, da respirare a pieni polmoni. In attesa dell'ultimo appuntamento di maggio, domani pomeriggio, con gli allievi di Bruno Giuranna, non ci resta che continuare a tenerci ben stretti questi monumenti della Musica con la "M" maiuscola. Dio salvi Accardo e Petracchi!
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commenti
Francesco Capodieci
25 maggio 2023 22:19
E' davvero un peccato che concerti così belli come questo si tengano in una piccola sala, dinanzi a un ristretto pubblico di "addetti ai lavori", anzichè essere offerti all'intera cittadinanza, come in passato, quando la rassegna "Omaggio a Cremona" aveva sempre trovato la sua sede naturale nel teatro Ponchielli.