14 febbraio 2023

Alla cascina Modesta di Spinadesco un'antica pietra miliare ricorda l'isola Malongola, oggi scomparsa, dove nel 1815 era posto il confine con il ducato di Parma

Una pietra miliare posta nella cascina Modesta di Spinadesco racconta una storia antica. Sopra c’è scritto “Stato Parmense” ed è probabilmente antecedente al 1815. A segnalarla è Fabio Guareschi dell’associazione “il Nibbio”. Racconta di quando queste terre, poste a sud del corso del Riglio, appartenevano all’isola Malongola, quando questa era ancora prospiciente il paese di Spinadesco, posto poco lontano sulla riva sinistra del Po. Poi i capricci del fiume, che ha spostato il suo corso più a sud, hanno finito con il cancellare l’isola, i cui limiti si possono osservare chiaramente nella mappa della Collezione Boschi, visibile nel geoportale dell’Aipo. I rilievi propedeutici alla restituzione cartografica delle mappe sono stati eseguiti nel 1821 e aggiornati nel 1853. Nella mappa è delineato in rosso quello che sarebbe poi diventato il corso del Riglio e, sull’isola, sono indicati i terreni coltivati della cascina Modesti. Ve n’era anche un’altra poco lontano, identificata nella mappa come Cascina Nuova. Le pietre miliari, poste sulla sponda a sud, segnavano il limite del ducato di Parma e Piacenza.

Secondo quanto asserisce Angelo Grandi il Vescovato di Cremona acquistò l’isola Marongola dal ducato di Parma nel 1854 (Descrizione dello Stato fisico, politico, statistico, storico, vol. 1, 1856 p. 747). Vi era una cascina Barbieri, considerata frazione, parrocchia e distretto del comune di Spinadesco. Ma già prima, nel 1816, con l'attivazione dei comuni in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, Spinadesco con Isola Marongola era entrato a far parte parte del distretto IV di Pizzighettone della provincia di Cremona. L’isola Malongola venne ceduta definitivamente al Regno Lombardo Veneto il 18 giugno 1821. Il decreto specificava che “i proprietari di terreni nelle isole e di mulini sul Po, potranno, conformandosi alle leggi di dogana, di navigazione e di polizia, trasportare coi loro battelli, senza pagamento di tasse, le persone e le cose necessarie alla coltivazione de’ loro fondi ed i raccolti di essi, a, se venissero trasportate altre cose, incorreranno nella multa di L. 100 e nella perdita delle barche e de’ battelli di cui si fosse fatto uso. Sotto pena della sudd. multa, non potranno impedire a chi eserciterà il passaggio di approdare e di partire dalle isole con persone od altro, quando ciò fosse necessario per maggior comodo del tragitto”. A ricordare il limite sud dell’isola Malongola è oggi la strada comunale cascina Modesta, che ne ripercorre passo passo la sponda, dove correva il confine con il ducato parmense segnato dalle pietre miliari.

Fabrizio Loffi


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