Alle 17,23 una spinta e la torre piezometrica di Bosco ex Parmigiano è caduta. Guarda il video
Alle 17 e 23 è finalmente caduta la torre piezometrica di Gerre Caprioli in località Bosco ex Parmigiano. E' bastata una spinta dell'escavatore telescopico fatto arrivare da Milano per metterla a terra. L'intervento è risultato più complicato del previsto. Le due detonazioni della mattinata (una alle 10,30, la seconda alle 12,30) hanno provocato danni strutturali pesanti ma non hanno permesso la caduta della torre. I tecnici stanno ricostruendo cosa possa essere accaduto. Il primo scoppio avrebbe tranciato i cavi del secondo innesto non facendolo esplodere. La seconda esplosione ha praticamente tranciato alla base per 240° la torre non facendola però crollare. Poi la decisione di far giungere da Milano un escatore con un braccio telescopico ed è stata questione di pochi istanti, come il braccio si è appoggiato, la torre realizzata negli anni Sessanta è caduta. Purtroppo non è scesa del tutto nello scavo che era stato predisposto, così alcune parti sono finite sulle recenzioni dei giardini di tre abitazioni provocando alcuni danni in via di quantificazione da parte di Padania Acque pronta a risarcire per eventuali danneggiamenti. Poi è cominciata la rimozione delle macerie e questa sera tutti i nuclei familiari fatti uscire dalle case fin dalla mattinata, hanno potuto far ritorno nelle loro case.
Si direbbe una mattina come un'altra quella del 24 giugno 2022 a Gerre dè Caprioli, se non che mezzo paese è di fatto paralizzato per la demolizione della torre dell'acquedotto situata tra due ali di edifici abitati a due passi dal Comune.
Chi se ne occupa non è certo uno sprovveduto, tutto è stato studiato nei minimi particolari anche il piano di prevenzione, che è stato predisposto con la collaborazione con l'amministrazione comunale, la Protezione Civile e la Polizia Municipale.
Tra gli abitanti del paese, soprattutto quelli direttamente coinvolti, oltre che a suscitare curiosità, ha fatto affiorare anche qualche preoccupazione.
In fondo cosa ha fatto di male quel gigante di cemento, che se non guardi per aria neanche ti accorgevi ci fosse, che da quasi settant'anni ha fatto 'da palo' a fatti e misfatti degli abitanti di Gerre dè Caprioli.
È cosa largamente appurata che non siano più i bar (ed i baristi) a custodire e tramandare storie, leggende ed umori del paese, ma sia oramai in carico alle chat dei social, luoghi di ritrovo esenti da servizio al tavolo, ma ben fornite di tutto ciò che serve a la realtà.
Ed è proprio su una di queste chat di cui fanno parte per la maggioranza cittadini di Gerre dè Caprioli, che ho trovato dei commenti che mi hanno piacevolmente stupito e che avrebbero meritato una chiacchierata al bancone del bar.
Di fatto la torre dell'acquedotto potrebbe raccontare le storie di paese per più di cinquant'anni, una storia a cavallo di due generazioni. Il suo abbattimento genera ovviamente tanta curiosità tra la gente, oltre a qualche preoccupazione di chi ha la casa nelle immediate vicinanze e non potrebbe essere diversamente vista la mole del manufatto.
Prima delle 9.00, ma comunque dopo l’entrata dei bambini della scuola materna che si trova sul lato opposto di via Roma, strada parallela alla zona rossa, tutto è stato predisposto con grande cura, sono più gli addetti al controllo della zona che cittadini e curiosi.
Verso le 10,30 la piazza antistante al comune, è animata da addetti ai lavori e curiosi, chi passa in bicicletta, chi passa chiede e ne approfitta per fare un salto al bar, chi ha già in pugno il cellulare e chi invece si è armato di tutto punto con macchina fotografica e videocamera per riprendere un fatto che poco o tanto che conti resterà nella storia scritta nella storia documentata del paese.
La mattinata è molto calda, gli astanti prendono posto al riparo in cerca di un pò di ombra, arrivano le 11.00, ora ‘ufficiale’ dell’inizio delle operazioni, si levano in cielo i droni, veloci e nervosi come la tensione che si sta stagliando sulle facce della gente.
In lontananza si sente la prima delle 3 sirene che avvertono dell’imminente detonazione, passa qualche minuto e parte il primo botto.
Bum! La gente sobbalza, nessuno, non avendo mai vissuto una situazione simile si aspettava un colpo così potente, dopo l’iniziale spavento una nuvola di polvere sale dalla base della torre e tutti gli occhi della gente si fissano sul ‘gigante’ cercando di coglierne un primo cedimento, ma niente.
Passa il tempo, qualcuno nella piazza passeggia nervosamente e si passa all’orecchio alternativamente cellulare e radio, mentre la torre li era e li resta. La gente prima si chiede tra se e se cosa sia successo, o forse meglio cosa non sia successo, fino a diventare un ciarlericco neanche troppo sommesso.
Qualche certezza è venuta a mancare e qualche preoccupazione comincia ad affiorare. Quasi a voler rispondere ad una domanda corale, arriva all’orecchio di tutti una conversazione via radio in cui si parla di una ulteriore detonazione entro le 12.30, siamo alle 11,45.
La detonazione arriva puntuale dopo altre 3 sirene, la tensione è alta, l’ora del ‘rompete le righe’ ufficioso è passata, ma in fondo si fa fede alla certezza che il primo colpo è stato un assaggio, un prendere la mira e la prossima sarà la volta buona.
Bum! stesso film di prima, stessa scena, stessa tensione e stessa delusione. La torre non si muove ferma come su una scacchiera a dare scacco al re.
Nella piazza qualcuno passeggia nervosamente, qualcuno nasconde le perplessità dietro un paio di occhiali scuri, mentre chi in questo paese ci vive comincia a pensare che la giornata sarà lunga e difficile.
La situazione si complica, resta da capire cosa sia andato storto, se vale la pena riprovare a detonare, se la situazione resta ancora sotto controllo. Si decide di prendere tempo e di dare modo ai bambini presenti nella scuola di andare a casa, almeno per chi può farlo, nel frattempo in comune si svolge una riunione per fare il punto della situazione. Si decide di passare alla demolizione meccanica. Alle 17 e 23 basta una spinta e la torre viene giù.
Ecco il video con la caduta della torre alle 17,23
Ed ecco nel video realizzato con il drone da Riccardo Rizzi Maverick la prima esplosione che non ha fatto crollare la torre
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commenti
Manuel
25 giugno 2022 08:29
Era evidentemente poco radicata... come i tigli di via Giordano.
arch. Francesco Custode
25 giugno 2022 08:47
Ieri ho assistito al secondo tentativo fallito di demolizione. Ero tra un gruppo di anziani e ascoltavo i loro commenti. Mostravano angoscia e tristezza, consapevoli che lo skiline del loro piccolo borgo non lo avrebbero più rivisto. Mi sono chiesto se nelle valutazioni messe in campo prima di decidere di abbatterlo il concetto di memoria collettiva è stato considerato. Visto che ci sono voluti 3 tentativi per demolirlo, vuol dire che le condizioni statiche del vecchio serbatoio non erano fortemente compromesse. Un adeguamento sismico con una cerchiatura con fibre di carbonio forse sarebbe bastata, e l'intervento di verde verticale e fotovoltaico, che nel tempo ne avrebbe ammortizzato i costi dell'intervento forse si poteva perseguire, con un idea certamente più sostenibile. Ora vogliamo solo pensare che è stata " una storia sbagliata" e che in futuro storia e sostenibilità sostituiscano il tritolo.