Ancora deserta l'asta. Crolla il prezzo dell'ex Politeama (216mila euro): costa quanto un appartamento di 100 metri. Ma Cremona fa spallucce nonostante la fame di spazi pubblici
E' andata deserta ieri anche la terza asta per il Politeama Verdi. E' crollato il prezzo di vendita: la prossima asta (data ancora da fissare) sarà di 216mila euro salvo vengano presentate offerte cauzionate di acquisto. Dunque a nessuno interessa quel che resta dell'ex Teatro Politeama in pieno centro città? L'ignavia Cremona ne ha permesso la distruzione autorizzando la rimozione della cupola in piombo motivandola con la pubblica incolumità in quanto in una giornata di vento, un foglio di copertura arrivò ai giardini pubblici. Da allora acqua, neve, vento sono entrati per dieci anni nel teatro scolorando gli affreschi, compromettendo gli stucchi, facendo marcire i palchetti in legno. E successivamente l'amministrazione comunale diede il via libera a una ristrutturazione che ha tolto galleria, loggione e spazi accessori. Dunque Cremona non ha neppure un sussulto d'orgoglio per l'antico teatro che faceva concorrenza al Ponchielli.
La cifra dell'asta corrisponde a quella di un appartamento di cento metri in città ma con la fame di spazi pubblici in città (Santa Maria della Pietà chiusa per fenditure nel solaio, il Cittanova inagibile da anni, chiuso anche l'auditorium della Camera di Commercio) perchè non pensare al Politeama? Il grande spazio centrale (dalla platea alla cupola rifatta in vetro, il "matitone" come lo chiamava Sergio Capelli vincolato dalla Soiprintendenza), la straordinaria posizione a venti metri da corso Campi (tra le vie Cesare Battisti e Arisi), la storia da salvaguardare pare proprio non interessino a nessuno. Eppure il recupero del Politeama Verdi a teatro era uno dei sogni di Massimo Terzi, tanto è vero che nel suo archivio è presente un progetto di recupero della sala realizzato dall'architetto Carboni che dimostra come lo spazio, pur ridotto rispetto al passato, può ancora rappresentare una grande occasione per Cremona. "Il Politeama Verdi non c’è più, resiste la cupola dello Sfondrini ma nessuno pare prendersi a cuore di un cilindro vuoto nel cuore della città a venti metri dal centralissimo corso Campi" scriveva Antonio Leoni sul suo vascellocr.it nove anni fa. Purtroppo il Politeama è uscito da tempo dalle idee delle varie amministrazioni eppure sarebbe lo spazio ideale per farne un archivio, una sala concerti oppure una sala esposizioni sfruttandone la verticalità. Eppure il vecchio Politeama ha mille vite: è rinato un anno dopo (1898) il fuoco distruttore (1897), poi però devastato e abbandonato nel silenzio generale. Tanto di quel magnifico teatro liberty è andato distrutto (secondo, terzo ordine di palchi, il loggione, buona parte del palcoscenico, i camerini), qualcosa però è rimasto: la spazialità della platea, la cupola, la posizione, la storia. E andrebbero valorizzati. Purchè Cremona esca dall'apatia.
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