Antonio Cabrini ha raccontato la sua storia di uomo e calciatore a ospiti e parenti della Fondazione O.P.SS. Redentore di Castelverde
Tanta gente, ospiti della Rsa e della Rsd della Fondazione Opera Pia SS. Redentore di Castelverde e familiari, per l'incontro con Antonio Cabrini, campione del mondo del 1982 e uno dei più grandi terzini sinistri della scuola. "Da Cremona alle vette del calcio" era il titolo dell'incontro. Tanto entusiasmo per Cabrini, legatissimo a Castelverde (ha vissuto a lungo nella vicina cascina Mancapane), per il nuovo ciclo di incontri: le eccellenze cremonesi. Antonio Cabrini ha raccontato gli esordi da calciatore, ricordando gli anni giovanile alla cascina Mancapane dove ha iniziato a tirare i primi calci insieme agli amici nell'aia de le partite contro i ragazzi di Casalbuttano. Ha sottolineato poi il grande valore della Cremonese di quegli anni in cui ha iniziato la sua carriera, una squadra composta da gente di grande livello che ha investito molto nel mondo giovanile: basti pensare che 6 ragazzi di quella compagine sono andati a giocare in serie A, segno di una formazione rigorosa e feconda. Poi la sua cavalcata da calciatore professionista dopo la Cremonese, i 13 anni con la Juventus e il Bologna.
Cabrini si è soprattutto soffermato sul campionato del mondo 1982: una vittoria che non è stata solo calcistica, ma anche sociale perché ha riportate serenità e coesione in un paese che veniva dagli anni di piombo e da lacerazioni sociali importanti.
Ha poi risposto a tante domande degli ospiti rimarcando di aver avuto una felice molto felice perché ha trasformato la sua passione più grande in un lavoro, ma anche rimarcato come il mondo del calcio oggi sia molto diverso rispetto a quel tempo.
È stato accolto dal presidente, don Claudio Rasoli che ha sottolineato come si trattasse del secondo appuntamento del ciclo “Le eccellenze cremonesi” che ha avuto come primo protagonista Oreste Perri e avrà come terzo protagonista il 10 dicembre Massimo Rivoltini che racconterà del torrone, il dolce tipico natalizio nato proprio a Cremona. All'incontro era presente anche il direttore sanitario Andrea Visigalli.
Don Rasoli ha poi ringraziato i volontari di SiamoNoi, sempre attivi e presenti all'Opera Pia.
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