Arrivato in Lombardia il vaccino contro il vaiolo delle scimmie. Sei i casi nel territorio dell'Ats Valpadana (Cremona-Mantova)
Duemila dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie in arrivo, una seconda tranche nella seconda metà di agosto. La Lombardia è tra le quattro prime regioni destinatarie del vaccino secondo il piano del ministero della Salute. A stabilire numero di dosi disponibili e piano di distribuzione alle regioni una circolare del ministero. Il vaccino in questione è l'antivaiolo Jynneos, che viene distribuito dopo l'arrivo della prima tranche da parte della Commissione europea.
Attualmente sono 269 i casi di vaiolo delle scimmie in Lombardia. Oltre 7 su 10 (198) sono stati segnalati dall'Ats Milano. Sei sono quelli riscontrati nel territorio dell'Ats Valpadana (Cremona-Mantova), tre in provincia di Cremona. I contagiati sono quasi tutti uomini (266), soprattutto fra i 30 e i 39 anni (48%). Per la gestione e le attività di controllo dell'epidemia, la Regione Lombardia ha costituito un'unità di coordinamento, che avrà il compito di monitorare l'andamento dei casi sul territorio.
Regione Lombardia ha fatto gli ultimi calcoli: al 5 agosto i casi sono 269, di cui solo un paziente è femmina. Tutti gli altri si trattano di uomini. Da Palazzo della Regione hanno tracciato anche una classificazione in base all'età: il 48 per cento dalle persone affette dal vaiolo delle scimmie ha un'età compresa tra i 30 e i 39 anni, il 28 per cento tra i 40 e i 49 anni, il 13 per cento tra i 20 e i 29 anni e il 9 per cento tra i 50 e i 59 anni. Via via le altre fasce di età hanno percentuali più basse.
Al momento, secondo il ministero, le modalità del contagio e la velocità di diffusione, così come l'efficacia delle misure non farmacologiche, fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa. Tenuto conto dello scenario epidemico e della limitata disponibilità di dosi, il ministero individua alcune categorie ad alto rischio a cui il vaccino sarà offerto da subito.
In questa prima fase, sentite le Regioni e le province autonome - si legge nella circolare del ministero - si è stabilito di suddividere le dosi di vaccino attualmente disponibili tra le Regioni con il più altro numero di casi segnalati ad oggi e ripartite come segue: Lombardia 2000; Lazio 1200; Emilia-Romagna 600; Veneto 400. Altri vaccini sono disponibili da subito per le regioni che ne facciano richiesta, una quota sarà stoccata al ministero per eventuali emergenze. I criteri per la prossima tranche saranno stabiliti in accordo con le regioni e province autonome.
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