Axelrod e lo Stauffer String Ensemble da applausi nel terzo appuntamento del Summer Music Festival 2024. Gli allievi dell’Accademia si sono alternati nel ruolo di concertmaster
Nella splendida, seppur mutata all’ultimo, cornice della chiesa di Sant’Ilario a Cremona, si è tenuto il terzo concerto dello Stauffer Summer Music Festival, che ha regalato al pubblico una serata davvero intensa. Anche in questa terza serata il pubblico era smanioso di ascoltare il programma musicale preparato dai talentuosi allievi dell'Accademia. Sotto la direzione del maestro John Axelrod, lo Stauffer String Ensemble, neo formazione al suo debutto, ha eseguito un programma variegato che ha spaziato dalle melodie romantiche di Mendelssohn alle suggestive composizioni di Puccini, passando per le opere di Respighi e Wolf. Ad aprire il concerto “Crisantemi”, un omaggio a Giacomo Puccini. Intenso il Concerto per violino e orchestra d’archi in re minore di Mendelssohn. Scritto nel 1822, quando il compositore aveva appena 13 anni, questo concerto è la tangibile testimonianza della sua incredibile precocità. Destinato alle soirées musicali che sovente venivano organizzate nella casa berlinese del compositore, il giovane Felix ne ha composto personalmente anche le cadenze del secondo e del terzo movimento. Nell’esecuzione dei tre movimenti del Concerto si sono alternati i violinisti Viktor Hlybochanu, Charlotte Woronkow, Dominik Kossakowski nella veste di solista e concertmeister. Ciascuno di loro, con le proprie peculiarità, ha mostrato una conduzione sicura e una prudente gestione dei tempi musicali, respirando insieme ai colleghi e garantendo un amalgama di assoluto livello.
Intensa e ricca di pathos l’esecuzione della Serenata italiana di Hugo Wolf, affascinante pagina musicale scritta nel 1887. Originariamente composta per quartetto d’archi e denominata semplicemente “Serenata in sol maggiore”, Wolf in seguito decise di ribattezzarla “Serenata italiana”.
Le Antiche arie e danze per liuto di Ottorino Respighi sono una raccolta di “libere trascrizioni”, come le definisce l’autore stesso, da brani per liuto del XVI e XVII secolo. Respighi ne ha tratto tre suites per diversi organici orchestrali. In serata è stata proposta una raffinata esecuzione della Terza suite, scritta per un organico di soli archi. Un’operazione degna di nota anche dal punto di vista storico: ci ha permesso di apprezzare come il compositore abbia attualizzato queste antiche melodie con il proprio stile inconfondibile che dona loro una luce nuova, priva delle frivolezze tipiche delle esecuzioni a cui siamo abituati, sostituite da ampie arcate, armonia densa e suoni che chiamano il vibrato, ben resi dall’ensemble. Salda e illuminata la bacchetta di Axelrod che valorizza in modo ineccepibile le calde sfumature degli archi utilizzando con sapienza i piani sonori aiutato anche dalla favorevole acustica della chiesa, che ha sicuramente aumentato esponenzialmente la qualità di questo concerto altrimenti esposto all’ambiente tanto meraviglioso e suggestivo quanto dispersivo del giardino romantico di Palazzo Stauffer. I giovani allievi del corso per “violino di spalla” si sono alternati in modo ineccepibile nel ruolo di concertmaster in questo concerto di grande livello, coadiuvati dai colleghi allievi di viola, violoncello e contrabbasso dell’accademia. Dopo un caloroso applauso, il maestro Axelrod ha scelto di ringraziare don Irvano Maglia per la gentile concessione della Chiesa: “La musica è la voce dello spirito! Eseguiremo quindi un brano omaggio scritto proprio per la chiesa da Vivaldi”. Ed ecco che risuonano le brillanti note del Concerto in sol maggiore per archi e basso continuo “Alla rustica”, RV 151, accolto da un altro caloroso applauso, e seguito da Orawa, suggestiva e serrata composizione del polacco Wojciech Kilar, autore contemporaneo (scomparso nel 2013) di diverse colonne sonore dei film di Roman Polanski. A questo secondo bis si è unito agli allievi anche il maestro Paçalin Zef Pavaci, uno dei docenti del corso di Concertmaster.
Ancora una volta un concerto extra-ordinario per questa importante istituzione musicale, fucina di talenti provenienti da tutto il mondo.
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