Biometano, in salita la richiesta di A2A. Tecnici comunali rigidi sull'impianto: incompatibile con il Pgt e non idoneità delle strade di accesso. L'Ats chiede la valutazione di impatto sanitario

E' in salita la richiesta di A2A di realizzare al confine di Cremona con Gerre de' Caprioli un grande impianto industriale per la produzione di biometano. Alcune indiscrezioni filtrate dalla prima riunione della conferenza dei servizi rendono conto di una rigidità notevole dei tecnici comunali che hanno ribadito osservazioni sulla non compatibilità urbanistica del progetto e, addirittura, il tecnico dell'Ufficio strade ha chiesto una formulazione corretta del suo contributo messo a verbale dichiarando la "non idoneità" delle strade di accesso all'impianto progettato (a meno che non si voglia recuperare "il progetto strada sud" bocciato dai cittadini).

Inoltre, tra le notizie filtrate, c'è anche quella che A2A vorrebbe inserire nel progetto originale, altri due impianti: un fotovoltaico a terra e un impianto sperimentale a microalghe. Ovviamente questi impianti andrebbero valutati complessivamente ma questo porterebbe la superificie richiesta a 100mila metri di un parco che allo stato attuale non è edificabile secondo il Pgt di Cremona. 

Un'altra novità emersa è che l'Ats ha richiesto la valutazione di impatto sanitario dell'impianto sulla popolazione. 

Va fatto notare come l’amministratore delegato di Agripower (il braccio operativo di A2A nel settore) innervosito da molti interventi emersi ha interrotto ben 4 volte la presidenza pretendendo di intervenire anche quando non gli fosse concesso. “Non siamo al mercato del pesce” avrebbe ulteriormente apostrofato infine la presidenza per chiudere la quarta, inopportuna, richiesta di intervenire. 

Il sindaco Galimberti, presente, non è intervenuto tenendo sempre lo sguardo fisso sul computer in attesa degli eventi.