Braida: "C'è ancora tempo per riscrivere la classifica. Sarà un mercato molto difficile"
E’ iniziata ufficialmente oggi la sessione invernale del calciomercato che vedrà impegnati i club italiani di Serie A, B e C, avranno quattro settimane di tempo per formalizzare acquisti e cessioni. La chiusura della sessione è fissata per martedì 31 gennaio 2023 alle ore 20.00.
Il direttore strategico grigiorosso Ariedo Braida, che affianca il ds Simone Giacchetta, si è espresso chiaramente in merito alle insidie e difficoltà che attendono il mercato grigiorosso: "Ogni società guarda in casa propria, dipende dalle possibilità. In questo momento il mercato è complicato, chi ha un buon giocatore difficilmente te lo dà, puoi vedere magari se c'è in una squadra di primo livello un giocatore che ha poco spazio. Ma è un momento difficile, se vogliamo acquisire un giocatore italiano, un attaccante, è difficile trovarlo e devi andare all'estero. Juve, Inter, Milan, hanno tutti giocatori stranieri. Anche noi la scorsa estate abbiamo preso vari giocatori stranieri ma quando arrivano tutti assieme, in un momento particolare e in una realtà che mancava da 26 anni in serie A, ti ritrovi una Babele che fai fatica a gestire. La voglia è di trovare dei giocatori che sono già in Italia, che conoscono l'ambiente e il campionato, con i quali è più facile comunicare",
Braida ha concesso una lunga intervista al quotidiano sportivo ‘Tuttosport’, toccando un diversi temi, dal calciomercato al campionato, alla Juventus prossima avversaria dei grigiorossi in campionato.
Su Allegri: “Nei momenti difficili Allegri sa gestire la squadra. Fagioli ha le qualità per fare il titolare nella Juve, ma ora arriva il difficile: confermarsi con continuità. Mercoledì? Cito Rocco, speriamo non vinca il migliore. Il suo pragmatismo in questo momento è prezioso, si tratta di un tecnico che vive per il risultato. Sono affascinato da chi parla del calcio come poesia e pone l’accento sull’importanza della strada da percorrere, ma la realtà è che questo è un mondo in cui ci si ricorda soltanto di chi vince, in cui il risultato determina ogni giudizio”.
Sulla Juventus: “Conosco praticamente tutti i giocatori nell’organico bianconero, conosco la forza della società, conosco le qualità di Allegri: non dubitavo, sinceramente, che sarebbero tornati a dire la loro nelle zone nobili della classifica”.
Sul campionato: "La Juventus è sempre la Juventus, non scherziamo: per mentalità della società e per qualità della rosa. È un club che colloco alla stregua del Real Madrid: ha il dovere di vincere sempre, non conosce altra strada. Se guardiamo alla vetta della classifica, il Napoli ha accumulato davvero tanto vantaggio in poco tempo. Lo vedo nettamente avanti rispetto alla concorrenza, anche se nel calcio nulla è scontato e men che meno in questa occasione. Gli uomini di Spalletti sono i naturali favoriti per il titolo, ma la porta resterà aperta per tutti fino a quando non arriverà la sentenza dell’aritmetica: è il bello dell’essenza più profonda del pallone".
Su Carnesecchi e le voci di un interessamento della società bianconera: "Il portiere, più ancora di altri, ha bisogno di giocare e sbagliare, per comprendere gli errori e non ripeterli. Il suo percorso è soltanto agli inizi, ma è evidente che abbia struttura fisica e mezzi tecnici importanti. Può ambire a un club di primissima fascia, come la Juventus".
Sulla salvezza della Cremonese: "Pare quasi impossibile, ma per fortuna l’impossibile non esiste. Con sacrificio, impegno e umiltà c’è ancora tutto il tempo per riscrivere la classifica. Anche perché mister Alvini ha dato una precisa identità alla squadra, che infatti non ha mai sfigurato in campo. Certo, finora non abbiamo raccolto molto a livello di punti, ma la sensazione è che basti davvero poco per trovare una svolta"
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