Caccia allo scoiattolo grigio tra l'Emilia e la provincia di Cremona, via alla cattura e all'abbattimento prima che si diffonda lungo il Po
Ormai non ci sono solo le nutrie. La regione Emilia Romagna ha dichiarato guerra allo scoiattolo grigio, considerato una delle 100 specie invasive più dannose al mondo, erigendo una vera e propria barriera di protezione al confine con la provincia di Cremona. Lo scoiattolo grigio danneggia gli alberi, rendendoli più vulnerabili, e rovina irrimediabilmente le colture e rappresenta un pericolo per la specie cugina europea. Lo scoiattolo grigio, originario del Nord America, è già stato censito in Lombardia, Piemonte, Liguria, e ora è stato avvistato anche nel Piacentino. "Nelle nostre zone lo scoiattolo grigio è già stato segnalato nel parco Adda Sud - spiega il professor Riccardo Groppali - la sua pericolosità è rappresentata dal fatto che nelle zone di pianura prende il sopravvento sullo scoiattolo rosso, non sembra per la sua aggressività, ma per un fatto di competizione alimentare. Sappiamo solo che dove è stato introdotto è scomparso lo scoiattolo rosso, ragione per cui l'iniziativa della Regione Emilia può essere cruenta, ma è senza dubbio necessaria".
La Regione Emilia-Romagna ha deciso infatti di correre ai ripari, con la cattura e l'abbattimento, prima che possa diffondersi lungo tutta l'asta del Po. Il monitoraggio messo in campo dalla Regione Emilia-Romagna si concentrerà al confine con le provincie di Cremona, Lodi e Rovigo, in particolare nella zona del Delta del Po (che è area protetta).
L'intervento dovrà essere attivato "anche a seguito di una sola segnalazione, verificata da tecnici esperti, di uno o più esemplari della specie”, si legge nella delibera della giunta Bonaccini. In caso di avvistamento, nella zona saranno piazzate delle fototrappole per delimitare l'area e segnalare eventuali "corridoi di espansione della specie". Dopo i primi 10 giorni di monitoraggio, individuata l'area di maggior presenza della specie, saranno attivate le vere e proprie modalità di cattura con gabbie-trappola dotate di esche alimentari, innescate per cicli consecutivi di tre o quattro giorni alternati a periodi di pausa di due settimane, in modo da "far abituare gli animali alla loro presenza”.
Di ogni animale catturato dovrà essere annotato sesso, peso, stato riproduttivo e lunghezza del piede posteriore. Tutti gli scoiattoli grigi intrappolati saranno subito soppressi in loco utilizzando CO2, mentre le carcasse dovranno essere interrate ad almeno 50 centimetri di profondità in un terreno adeguato. Altre specie di animali eventualmente catturate saranno invece subito liberate sul posto.
Lo scoiattolo grigio può produrre danni sulla vegetazione, ad esempio, e in particolare nei boschi, dove scorteccia gli alberi che, di conseguenza, sono maggiormente suscettibili di attacco da parte di malattie e parassiti. Per quanto riguarda le produzioni agricole, invece, attacca in particolare i noccioleti, di cui consuma le nocciole prima della loro completa maturazione e fino ad esaurimento della disponibilità, dopo circa quattro mesi, provvedendo nel frattempo a sottrarre una quota significativa di semi che immagazzina nel terreno o in cavità negli alberi per un uso successivo nei mesi tardo autunnali e invernali quando le risorse alimentari scarseggiano.
Lo scoiattolo grigio nordamericano è nemico della specie autoctona di cui "determina l'estinzione delle popolazioni locali grazie a una maggior efficienza nello sfruttamento delle risorse ed in alcuni casi anche mediante meccanismi parassitologici". Non solo. Questo animale può anche "predare uova e nidi di uccelli e competere con specie forestali autoctone per l'uso di cavità arboree".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti