Caldo, stalle in trincea contro Caronte: scattano condizionatori e doccette. Fino al 10% in meno di latte da mucche “stressate” da afa
Stalle in trincea per l’arrivo di Caronte, l’anticiclone africano che sta investendo l’Italia da Nord a Sud con temperature anche oltre i 40 gradi. Lo afferma la Coldiretti Lombardia nel sottolineare che negli allevamenti della regione sono scattate le contromisure: ventilatori, doccette e sistemi di raffrescamento sono attivi, mentre nelle ore più calde alcuni allevatori procedono anche a bagnare direttamente gli animali con spruzzi d’acqua.
Nelle stalle da latte – precisa la Coldiretti Lombardia - le mucche stanno producendo fino al 10% in meno rispetto ai periodi normali, a causa delle alte temperature. Il loro clima ideale, infatti – continua la Coldiretti Lombardia – è fra i 22 e i 24 gradi, mentre oltre questo limite mangiano poco, bevono molto e producono meno latte.
Gli allevatori – afferma la Coldiretti regionale – stanno intervenendo anche sulle razioni alimentari, somministrando pasti più leggeri ricchi di fibre e potassio, dati un po’ per volta per invogliare gli animali a nutrirsi senza appesantirsi e aiutarli così a resistere alla calura.
“Con l’arrivo del gran caldo, è essenziale intervenire per garantire il benessere degli animali – conferma Emma Ghidoni, allevatrice di Izano (Cremona) -. Abbiamo acceso le ventole per l’areazione ed è attiva anche la nebulizzazione di acqua fresca sugli animali. Alla razione alimentare abbiamo poi aggiunto un integratore a base di potassio per aiutare le nostre mucche ad affrontare le fasi più calde”.
“Da noi sono entrate in funzione le doccette poste vicino alla corsia di alimentazione per incentivare gli animali ad avvicinarsi alla mangiatoia – le fa eco Nazareno Samuel Ferro, allevatore di Torre Pallavicina in provincia di Bergamo – ed è attiva anche la ventilazione nelle zone di riposo con le cuccette. Nelle vasche di abbeveraggio, poi, non deve mai mancare l’acqua a temperatura ambiente: evitiamo invece quella fredda in quanto potrebbe provocare congestioni”.
Il grande caldo ha investito l’Italia in un 2023 che – spiega Coldiretti – si classifica fino ad ora in Italia nella top ten degli anni più caldi di sempre con una temperatura superiore di 0,43 gradi la media storica, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nel primo semestre del 2023.
E per il nord Italia, dove si concentrano gli eventi estremi dell’ultima settimana, si è trattato – precisa Coldiretti – del terzo anno più caldo, con l’anomalia del periodo che è stata di ben +0,80 gradi superiore la media. Si conferma dunque anche quest’anno – conclude la Coldiretti – la tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2022, il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.
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